BOLOGNA – Le imprese culturali dell’Emilia-Romagna sono nella top ten italiana, con un incremento negli ultimi cinque anni che le colloca sul podio. Lo ratifica il rapporto 2016 “Io sono cultura”, presentato da Fondazione Symbola e Unioncamere, che disegna una geografia della cultura del Paese nell’ultimo anno.
“Un risultato che conferma come le nostre politiche per il settore siano sulla strada giusta– commenta l’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti-. La scelta della nostra amministrazione è chiara e va nella direzione della valorizzazione di un ambito che guardi al futuro, sia come possibilità di espansione del benessere che in termini di produzione e di occupazione. Con i 32 milioni di euro stanziati col bilancio regionale 2016 abbiamo raddoppiato i fondi per la cultura rispetto al 2014. Abbiamo inoltre aperto le porte alle realtà cinematografiche e audiovisive di tutto il mondo, istituendo uno specifico Fondo per opere realizzate da imprese emiliano-romagnole, nazionali e internazionali, con 5 bandi già aperti per il 2016 per 5,5 milioni di euro. Con più di 9 milioni di euro, ogni anno per tre anni stabilizziamo e rilanciamo le attività dello spettacolo dal vivo, per non parlare del sostegno alla rete museale e bibliotecaria che consente una presenza capillare su tutto il territorio regionale. Ed entro la legislatura vareremo una legge in sostegno della filiera produttiva della musica”.
“Insomma tutti– conclude l’assessore Mezzetti- hanno ormai compreso che bellezza e creatività non sono accessori per abbellire la nostra vita ma valori competitivi sui mercati. Con la cultura si mangia e si contribuisce a rilanciare la nostra economia”.
Il rapporto
In Emilia Romagna, nel 2015, cultura e creatività hanno prodotto un valore aggiunto di oltre 7 miliardi e 700 milioni di euro e 136 mila occupati.
Nella top ten delle province più virtuose in quanto a valore aggiunto prodotto dal settore cultura e creatività ci sono Modena e Bologna (settimo e nono posto), che spiccano anche dal punto di vista dell’occupazione (Modena 7,7%, Bologna 7,6%, sesto e settimo posto). Per quanto riguarda le regioni, per incidenza del valore aggiunto l’Emilia-Romagna è sesta (6%), mentre per l’occupazione col 6,6% è quinta in Italia. Per l’Emilia-Romagna la classifica migliora ancora se si guarda all’incremento nel periodo 2011-2015: terzo posto sia per l’incidenza del valore aggiunto del settore (+0,39%) che per l’aumento degli occupati (0,43%), a un soffio dalla seconda posizione della graduatoria (Trentino Alto Adige 0,44). /Va.Ma.
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