A fine ottobre la Giunta regionale, in attuazione della legge del 2018 sullo sviluppo del settore musicale, aveva lanciato, e approvato con una delibera, un invito pubblico a presentare progetti di investimento per la qualificazione dell’offerta educativa e formativa musicale: ne sono arrivati 17, tutti giudicati ammissibili, per una spesa totale di 360.782,90 euro di cui 249.253,26 sostenuti dalla Regione.
Un contributo che non riguarderà solo le scuole ma anche gli studenti: l’investimento infatti permetterà agli istituti l’acquisto di dotazioni tecnologiche, dalle cuffie ai microfoni passando per i software per la didattica e i tablet, adeguati e specifici per l’attività musicale, che saranno anche resi disponibili per gli allievi in comodato d’uso. Una scelta che, oltre a sostenere la prosecuzione in sicurezza e con attrezzatture adeguate delle lezioni, vuole innovare, e quindi valorizzare, la pratica musicale, introducendo nuovi strumenti e nuovi metodi di insegnamento.
I 17 progetti coinvolgono complessivamente 66 scuole di musica: 4 a Piacenza, 7 a Parma, 10 a Reggio Emilia, 8 a Modena, 15 a Bologna, 5 a Ferrara, 5 a Ravenna, 7 in provincia di Forlì-Cesena e 5 a Rimini.
“Fare musica non è solo suonare uno strumento o esercitarsi nel canto: dedicarsi a un’arte significa per le ragazze e i ragazzi sviluppare qualità fondamentali per la loro crescita come la creatività, la dedizione, la collaborazione– commentano Paola Salomoni, assessore alla Scuola, e Mauro Felicori, assessore alla Cultura-. Sono questi i motivi per cui due anni fa abbiamo creduto in una legge dedicata allo sviluppo della musica e solo tre mesi fa abbiamo investito significativamente, per oltre 1,5 milioni di euro, per sostenerne l’insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado. Ed è continuando su questa linea che oggi andiamo a stanziare contributi che permettono di non interrompere il fondamentale lavoro delle scuole di musica in questi tempi di pandemia”.
“Ma in questa misura non vediamo solo una risposta all’emergenza, con questi finanziamenti pensiamo anche al futuro delle scuole di musica: vogliamo contribuire in maniera significativa all’innovazione della didattica grazie alle nuove tecnologie digitali, vogliamo che le ragazze e i ragazzi sviluppino competenze digitali che anche quando torneremo alla normalità saranno utili per completare e arricchire la formazione in gruppo e in presenza, e soprattutto- concludono Salomoni e Felicori- crediamo che ampliando le possibilità di fruizione, introducendo la modalità da remoto, avremo scuole di musica più inclusive, dando a tutti gli allievi pari opportunità”.
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