BOLOGNA – La presentazione del romanzo di Gian Primo Brugnoli “Cronachetta infame dal Giardino San Leonardo”, Caracò Editore, si terrà venerdì 13 ottobre alle ore 17.30 presso la Biblioteca Tassinari Clò a Villa Spada, Bologna, nell’ambito della rassegna Saragozzascrive.
Insieme all’autore interverrà Alessandro Gallo. Letture di Rossana Di Stefano.
Gian Primo Brugnoli, bolognese classe 1939, con questo romanzo è arrivato tra i finalisti della XXXIII edizione del Premio Italo Calvino, il più importante riconoscimento nazionale per scrittrici e scrittori esordienti, ed è stato insignito della Menzione speciale Treccani per l’originalità linguistica, con la seguente motivazione della giuria:
«L’insolita e spiazzante maestosità del dettato, la crudezza icastica, il virtuosismo linguistico esagerato ma efficace: il Giardino San Leonardo esibisce una prosa rocambolesca e ribelle, strabordante ed eccessiva, maneggiata con disinvolta duttilità e zeppa di neologismi ed espressioni vernacolari d’altri tempi che si rincorrono costruendo un’architettura narrativa di straordinario impatto. L’esperienza creativo-stilistica è bizzarra quanto basta a far girare la testa del lettore disorientato da un vortice trascinante di parole e personaggi, ma semanticamente consapevole e forse memore di qualche racconto degli Accoppiamenti giudiziosi [di Gadda]».
Il riconoscimento è frutto di una convenzione triennale siglata nel 2018 tra il Premio Calvino e l’Istituto della Enciclopedia Italiana: essa prevede di insignire di una “speciale menzione Treccani l’opera che, tra i finalisti del Premio Italo Calvino, si distingua per originalità linguistica e creatività espressiva” nonché di organizzare presso la sede romana dell’Istituto un incontro “volto a dibattere i temi emergenti della narrativa italiana contemporanea nel suo rapporto con la lingua”.
Ancora dal Premio Calvino:
Cronachetta infame dal Giardino San Leonardo «racconta il mondo lunatico di gente che vive nel ghetto popolare che ruota attorno al Giardino San Leonardo, al cuore dell’odierna Bologna [Boi, nel romanzo]. Sono storie strane, fantastiche scritte con una lingua di grande efficacia, mimetica e insieme inventiva, storie che hanno chiesto di essere messe su carta. Spicca nel caleidoscopico quadro la villain Papi Moana, sfatta prostituta di grande estro, pronta a ogni nefandezza».
Caracò è una casa editrice che ha sede a Bologna e Napoli, distribuita da Messaggerie, che si occupa di narrativa e di teatro, principalmente su tematiche legate all’etica, all’antimafia, ai diritti e a progetti di pedagogia civile.
Cronachetta infame dal Giardino San Leonardo
Che cosa accadde all’Albina, donna d’ordine, nel fronteggiare donna di magie e uomo
confidente tra cani, gatti, topi ballerini, conigli, canarini, furetto e pure una tartaruga.
È in libreria dal 21 luglio il primo romanzo di Gian Primo Brugnoli
Nato a Imola nel 1939, Gian Primo Brugnoli vive a Bologna. È laureato in ingegneria elettronica.
Nel corso degli anni ha pubblicato diversi libri di poesie e racconti per piccoli editori. Suoi testi figurano in diverse riviste e antologie.
FINALISTA AL PREMIO CALVINO E MENZIONE SPECIALE TRECCANI
Come qualmente vennero raccontati i delitti infami con- sumati all’ombra della verde tranquillità del Giardino San Leonardo. Il famoso luogo di ritrovo della Boi del terzo millennio, la Bologna delle mappe, assiste alla vita quoti- diana degli abitanti del quartiere. Per alcuni un’esistenza annoiata e strascicata tra pettegolezzi benpensanti e bigot- teria, per altri una vera e propria lotta per la sopravvivenza fatta di appropriazioni indebite, ingannevoli malìe e scam- bi corporei ai limiti del promiscuo.
Con un linguaggio ibrido che ha radici lontane ma elegan- temente attualizzate, capace di passare con disinvoltura da picchi altissimi a irriverenti oscenità, un saggio di puro virtuosismo, Gian Primo Brugnoli anima le sue pagine dal- le quali non si può che essere conquistati.
ISBN 978 88 99904 37 1
298 pagine
«L’insolita e spiazzante maestosità del dettato, la crudezza icastica, il virtuosismo linguistico esagerato ma efficace: il Giardino San Leonar- do esibisce una prosa rocambolesca e ribelle, strabordante ed eccessiva, maneggiata con disinvolta duttilità e zeppa di neologismi ed espressio- ni vernacolari d’altri tempi che si rincorrono costruendo un’architet- tura narrativa di straordinario impatto. L’esperienza creativo-stili- stica è bizzarra quanto basta a far girare la testa del lettore disorienta- to da un vortice trascinante di paro- le e personaggi, ma semanticamen- te consapevole e forse memore di qualche racconto degli Accoppia- menti giudiziosi [di Gadda]».
Dalla motivazione della giuria del Premio Calvino – Menzione Treccani