Cronachetta infame dal Giardino San Leonardo di Gian Primo Brugnoli

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Brugnoli Giardino San Leonardo

BOLOGNA – Cronachetta infame dal Giardino San Leonardo

Che cosa accadde all’Albina,

donna d’ordine, nel fronteggiare donna di magie e uomo

confidente tra cani, gatti,

topi ballerini, conigli, canarini, furetto e pure una tartaruga.

In libreria dal 21 luglio il primo romanzo di

Gian Primo Brugnoli

Nato a Imola nel 1939, Gian Primo Brugnoli vive a Bologna. È laureato in ingegneria elettronica.

Nel corso degli anni ha pubblicato diversi libri

di poesie e racconti per piccoli editori. Suoi testi figurano in diverse riviste e antologie.

Come qualmente vennero raccontati i delitti infami con- sumati all’ombra della verde tranquillità del Giardino San Leonardo. Il famoso luogo di ritrovo della Boi del terzo millennio, la Bologna delle mappe, assiste alla vita quoti- diana degli abitanti del quartiere. Per alcuni un’esistenza annoiata e strascicata tra pettegolezzi benpensanti e bigot- teria, per altri una vera e propria lotta per la sopravvivenza fatta di appropriazioni indebite, ingannevoli malìe e scam- bi corporei ai limiti del promiscuo.

Con un linguaggio ibrido che ha radici lontane ma elegan- temente attualizzate, capace di passare con disinvoltura da picchi altissimi a irriverenti oscenità, un saggio di puro virtuosismo, Gian Primo Brugnoli anima le sue pagine dal- le quali non si può che essere conquistati.

ISBN 978 88 99904 37 1

298 pagine

«L’insolita e spiazzante maestosità del dettato, la crudezza icastica, il virtuosismo linguistico esagerato ma efficace: il Giardino San Leonardo esibisce una prosa rocambolesca e ribelle, strabordante ed eccessiva, maneggiata con disinvolta duttilità e zeppa di neologismi ed espressioni vernacolari d’altri tempi che si rincorrono costruendo un’architettura narrativa di straordinario impatto. L’esperienza creativo-stilistica è bizzarra quanto basta a far girare la testa del lettore disorientato da un vortice trascinante di paro- le e personaggi, ma semanticamente consapevole e forse memore di qualche racconto degli Accoppiamenti giudiziosi [di Gadda]».

Dalla motivazione della giuria del Premio Calvino – Menzione Treccani