In questa rete dei servizi sul territorio per gli anziani fragili etc, definita rete ad arcipelago, i criteri ispiratori sarebbero due: contiguità e complementarietà. Il piano programmatorio di tali attività (anche sotto il profilo finanziario ed economico) è assicurato dal Piano di zona. In tale nuovo contesto culturale gli elementi portanti sarebbe costituiti dai Medici di Medici generale riuniti in Medicine di Gruppo, le case della Comunità (step avanzato delle attuali Case della Salute) – che proprio a Portomaggiore hanno visto la nascita dei primi progetti emiliano-romagnoli (sotto la gestione Foglietta come DG dell’Azienda USL all’inizio degli anni 2000), il Servizio di assistenza domiciliare e infine quello assicurato dagli ospedali che devono affermarsi come servizi che curano pazienti acuti (inseriti in una filiera coordinata della sanità coinvolgente in un continuum anche con i servizi sul territorio, extraospedalieri). Tra le figure che tale rete ad arcipelago prevede come nuovi protagonisti di processi sanitari integrati sono gli infermieri di famiglia e quelli di comunità (nuove figure previste sia dal PNRR, dal Patto per la salute 2019-21- scheda 8: sviluppo dei servizi di pazienti da tutelare e rete territoriale, con riordino della rete territoriale – che dalla legge 7/ 2020 (art. 1,comma 5) e da recenti leggi regionali della Regione Emilia-Romagna,) anche per quanto riguarda la rispettiva formazione avanzata (legge regionale 19.5.2020 e D.L. 34: misure urgenti per la sanità). Va da sé che una ricerca di questo tipo , nel proporre soluzioni di miglioramento dell’assistenza dei pazienti fragili (specie in una provincia come quella ferrarese che ha il record regionale di persone anziane affette per lo più da multipatologie e quindi fragili e che consumano quindi molte più risorse economiche di province limitrofe), vuole porsi come momento di riflessione per i diversi decisori per far evolvere il sistema sanitario verso la “Value Based health care”, le cui possibili misure di outcome, per una governance value based delle persone con fragilità, potrebbero essere date da:
Ciò comporterà un nuovo modello organizzativo (ad integrandum fra settori sanitari e sociali) -come quello ad arcipelago – che assicurerebbe il superamento di quello attuale a silos o a canne d’organo, allo scopo di assicurare – attraverso l’integrazione dei servizi e dei percorsi assistenziali- terapeutico – una cura dell’anziano più vicina – cioè in prossimità del suo ambiente territoriale – più efficace e efficiente, oltre che più umana !
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