Ferrara

Covid e fragilità oggi la presentazione nel Palazzo Roverella a Ferrara

FERRARA – Il libro Covid e fragilità di Fosco Foglietta e Paola Pisanti riporta, in 495 pagine, i risultati conclusivi di una ricerca che l’Associazione di promozione sociale FareRete Bene Comune ha promosso allo scopo di cogliere quali linee significative di cambiamento sono emerse durante l’emergenza COVID, per promuovere un futuro miglioramento del Sistema sanitario e sociosanitario nazionale. L’indagine, che ha coinvolto nove Regioni ( del Nord, Centro , Sud Italia : Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Calabria ) è articolata in tre parti: la prima descrive affinità e differenze fra i Servizi sanitari regionali utilizzando dati statistici, riferimenti organizzativi e gestionali descrittivi delle realtà pre-COVID. La seconda, attraverso trentatré narrazioni, fa emergere dalla viva voce di chi ha vissuto il dramma della pandemia le criticità riscontrate e le soluzioni adottate, o che avrebbero dovuto esserlo. La terza estrapola le soluzioni adottate, o che avrebbero dovuto esserlo, fra quelle indicate e ne sviluppa approfondimenti monografici al fine di facilitarne la futura realizzazione. L’indagine parte quindi dal pre-COVID, osserva ciò che è accaduto durante e si proietta verso il post-COVID, disegnando una visione di cambiamento da consegnare innanzitutto ai decisori istituzionali (nazionali, regionali e locali: Ministeri della Sanità e dell’Economia in particolare, Assessorati alla Salute e delle Risorse economiche , Direttori generali , direttori sanitari e amministrativi e rispettivi staff direzionali). Quattro le aree sanitarie su cui si è concentrata l’attenzione degli Autori: quella ospedaliera, quella della residenzialità socio-sanitaria, quella dell’assistenza domiciliare e infine quella dei piani di continuità assistenziale (cronicità). La stesura del libro ha impegnato i due coordinatori, Fosco Foglietta e Paola Pisanti, affiancati da 4 ricercatori esperti,  per circa 18 mesi; gli ambiti in cui la ricerca ha promosso nuove soluzioni vuoi organizzative vuoi gestionali sono diverse: quella digitale, la telemedicina, l’evoluzione del ruolo dell’infermiere – che può diventare una sorta di cerniera con autonomia funzionale tra le diverse componenti che operano nei servizi territoriali di assistenza, la famiglia e la comunità. Sotto il profilo organizzativo gli Autori propongono un nuovo modello di organizzazione, chiamato rete ad arcipelago, che affronterebbe in modo integrato (e non più settoriale – come avviene oggi-) l’attività clinico-assistenziale socio-sanitaria per la popolazione anziana (geriatrie, lungodegenze ospedaliere, ospedali di comunità, residenze sanitarie, sociosanitarie e sociali, semiresidenzialità sociosanitarie e sociali, cure domiciliari -ADI- e i servizi sociali comunali) e i servizi che erogano le prestazioni di completamento dell’iter diagnostico-terapeutico per ciascun anziano (personalizzazione delle cure); queste ultime comprendono: geriatrie ambulatoriali del territorio, i consultori Alzheimer, gli ambulatori anziani a gestione infermieristica.

In questa rete dei servizi sul territorio per gli anziani fragili etc, definita rete ad arcipelago, i criteri ispiratori sarebbero due: contiguità e complementarietà. Il piano programmatorio di tali attività (anche sotto il profilo finanziario ed economico) è assicurato dal Piano di zona.  In tale nuovo  contesto culturale gli elementi portanti sarebbe costituiti dai Medici di Medici generale riuniti in Medicine di Gruppo, le case della Comunità (step avanzato delle attuali Case della Salute) – che proprio a Portomaggiore hanno visto la nascita dei primi progetti emiliano-romagnoli (sotto la gestione Foglietta come DG dell’Azienda USL all’inizio degli anni 2000), il Servizio di assistenza domiciliare e infine quello assicurato dagli ospedali che devono affermarsi come servizi che curano pazienti acuti (inseriti in una filiera coordinata della sanità coinvolgente in un continuum anche con i servizi sul territorio, extraospedalieri). Tra le figure che tale rete ad arcipelago prevede come nuovi protagonisti di processi sanitari integrati sono gli infermieri di famiglia e quelli di comunità (nuove figure previste sia  dal PNRR, dal  Patto per la salute 2019-21- scheda 8: sviluppo dei servizi di pazienti da tutelare e rete territoriale, con riordino della rete territoriale – che dalla legge 7/ 2020 (art. 1,comma 5) e da recenti leggi regionali della Regione Emilia-Romagna,)  anche per quanto riguarda la rispettiva formazione avanzata (legge regionale 19.5.2020 e D.L. 34: misure urgenti per la sanità).  Va da sé che una ricerca di questo tipo , nel proporre soluzioni di miglioramento dell’assistenza dei pazienti fragili (specie in una provincia come quella ferrarese che ha il record regionale di persone anziane affette per lo più da multipatologie e quindi fragili e che consumano quindi molte più risorse economiche di province limitrofe), vuole porsi come momento di riflessione per i diversi decisori per far evolvere il sistema sanitario verso la “Value Based health care”, le cui possibili misure di outcome, per una governance value based delle persone con fragilità, potrebbero essere date da:

  1. riduzione dei decessi;
  2. riduzione degli episodi acuti;
  3. riduzione del tasso di ricoveri e ospedalizzazione;
  4. misurazione dei risultati clinici e dei costi diretti e indiretti per singolo pz;
  5. miglioramento dell’appropriatezza terapeutica;
  6. miglioramento aderenza terapeutica;
  7. miglioramento della qualità della vita del pz;
  8. miglioramento della qualità di vita del care giver;
  9. miglioramento dei risultati per gruppi specifici di pz.

Ciò comporterà un nuovo modello organizzativo (ad integrandum fra settori sanitari e sociali) -come quello ad arcipelago – che assicurerebbe il superamento di quello attuale a silos o a canne d’organo, allo scopo di assicurare – attraverso l’integrazione dei servizi e dei percorsi assistenziali- terapeutico – una cura dell’anziano  più vicina – cioè  in prossimità del suo ambiente territoriale – più efficace e efficiente, oltre che più umana !

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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