Confconsumatori chiede interventi alle agenzie turistiche e al Governo. Il Codice del turismo parla chiaro, subito i bonifici
PARMA – L’annullamento dei viaggi per effetto delle limitazioni dovute al Coronavirus, è ben disciplinato dal Codice del turismo che, al quarto comma dell’articolo 41, parla chiaro: «Il contratto di viaggio deve ritenersi risolto per impossibilità sopravvenuta della prestazione».
Alla luce di questa norma, dunque, i tour operator sono tenuti a restituire alle famiglie, senza bisogno di alcuna richiesta, le somme percepite, siano essi acconti o saldi. La norma in effetti ripete, anche in materia di turismo, l’articolo 1463 del Codice civile.
I pochi operatori che hanno finora risposto alle richieste dei turisti hanno offerto voucher compensativi secondo l’articolo 28 del D.L. 2.3.2020; si tratta di una norma, per la verità ormai superata, che riguardava esclusivamente turisti e viaggiatori provenienti dalla prima cosiddetta zona rossa, e non da tutto il territorio nazionale.
Confconsumatori chiede dunque alle Agenzie turistiche di compiere uno sforzo, che sappiamo essere rilevante, e di rimborsare le famiglie alle quali gli acconti o i saldi versati possono risolvere qualche emergenza economica.
Confconsumatori chiede, inoltre, al Governo di convocare le associazioni dei consumatori al tavolo della crisi, così da individuare tempi e modi per compartecipare alla rinascita e alla ricostruzione del nostro Paese, non avendo a mente solo diritti e nuove prospettive per i singoli ma i diritti e nuove prospettive per la comunità intera.
I consumatori che non hanno ancora ricevuto i rimborsi possono rivolgersi online alla Confconsumatori attraverso il sito internet dell’associazione:
https://www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori/