Bar e ristoranti chiusi dalle 18 alle 6 da martedì 10 marzo a venerdì 3 aprile compresi
BOLOGNA – Il Sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha firmato un’ordinanza che contiene misure a tutela della salute pubblica mirate al contenimento del contagio da coronavirus, in aggiunta a quelle assunte dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dpcm 8 marzo 2020) e dalla Regione Emilia-Romagna (ordinanza 8 marzo 2020). Le misure contenute nell’ordinanza del Sindaco sono in vigore da martedì 10 marzo a venerdì 3 aprile compresi. La decisione è stata presa dal Sindaco considerato che in città sono stati rilevati numerosi casi di positività al Covid-19 e che Bologna è prossima alle zone dichiarate di maggior contagio e che rientrano nelle misure più restrittive del Dpcm 8 marzo 2020. Inoltre, nonostante le prescrizioni in vigore, si verificano numerosi fenomeni di assembramento per la consumazione di alimenti e bevande fino a tarda notte e non solo all’interno dei locali ma anche all’aperto, senza rispettare la distanza di sicurezza tra le persone.
Ecco le misure contenute nell’ordinanza in vigore da martedì 10 marzo a venerdì 3 aprile compresi:
- bar e ristoranti dovranno chiudere al pubblico dalle 18 alle 6. I gestori sono obbligati, negli orari di apertura, a far rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro tra le persone. Possibile la consegna a domicilio assicurando congrue misure di sicurezza;
- è vietato svolgere attività di commercio su area pubblica nei mercati previsti dal Piano delle Aree approvato dal Consiglio comunale nel 2016, compresi i mercati agricoli e quelli sperimentali: non è infatti possibile in questi casi garantire le necessarie condizioni di sicurezza per la salvaguardia della salute pubblica. Sono esclusi dal provvedimento, quindi si possono svolgere nel rispetto del Dpcm 8 marzo 2020, i mercati rionali e il mercato cittadino diffuso A;
- è sospesa l’attività degli artisti di strada, che normalmente attira gruppi di persone in modalità tali da non rendere possibile garantire la distanza di sicurezza.
L’ordinanza impone poi a tutti gli altri gestori di esercizi commerciali di adottare misure organizzative tali da garantire un accesso contingentato o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, rispettando la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. L’ordinanza raccomanda poi il rigoroso rispetto delle disposizioni relative al divieto di assembramento nelle strade, nelle piazze, nei parchi, nonché il rispetto delle disposizioni contenute nel regolamento di Polizia Urbana per la salvaguardia della salute pubblica. Chi contravviene all’ordinanza rischia una denuncia ai sensi dell’articolo 650 del Codice Penale.
L’ordinanza del Sindaco a tutela della salute pubblica_9 marzo 2020