Rimangono chiuse le fiere come da Dpcm
BOLOGNA – Da sabato 28 novembre 2020 a Bologna possono aprire tutte le attività di commercio su area pubblica, compresa la Piazzola, il mercato periodico del Treno e il mercato Antiquario città di Bologna, tenuti comunque a rispettare una serie di misure di contenimento dell’emergenza sanitaria del coronavirus: scade infatti oggi, venerdì 27 novembre, l’ordinanza della Regione Emilia-Romagna che subordinava l’apertura dei mercati all’aperto al rispetto del Piano sindacale, emanato dal Sindaco Virginio Merola il 18 novembre scorso. Rimangono chiuse invece, come impone il Dpcm in vigore, le fiere indicate al punto 8 del Piano delle Aree della città di Bologna.
Il Piano sindacale dunque non è più obbligatorio, ma il Sindaco Virginio Merola ha confermato in un’ordinanza firmata oggi, venerdì 27 novembre 2020, una serie di misure alle quali i titolari dei posteggi dei mercati all’aperto devono attenersi per poter aprire. Resta infatti imprescindibile l’applicazione delle misure di distanziamento e di sicurezza previste dalle norme in vigore. Dove per la conformazione del mercato non siano possibili un’unica entrata e un’unica uscita, è possibile individuare più percorsi di entrata e uscita separati tra loro.
Ecco le misure di distanziamento e sicurezza già contenute nel Piano sindacale e confermate nell’ordinanza del Sindaco in vigore da domani, sabato 28 novembre 2020, fino a nuove disposizioni:
- perimetrazione dell’area mercatale;
- presenza, ove possibile, di un unico varco di accesso separato da quello di uscita e corsie mercatali a senso unico oppure di più varchi e più uscite che formano percorsi separati;
- controllo numero utenti all’interno del mercato in relazione al numero dei banchi presenti;
- rispetto del distanziamento interpersonale di almeno un metro in tutte le attività e le loro fasi;
- rispetto del distanziamento interpersonale di almeno un metro dagli altri operatori anche nelle operazioni di carico e scarico;
- contingentamento degli ingressi e la vigilanza privata degli accessi;
- sorveglianza privata che verifichi distanze sociali e il rispetto del divieto di assembramento;
- pulizia e disinfezione quotidiana delle attrezzature prima dell’avvio delle operazioni di mercato di vendita;
- uso obbligatorio delle mascherine sia da parte degli operatori che da parte dei clienti, mentre l’uso dei guanti può essere sostituito da una igienizzazione frequente delle mani;
- messa a disposizione della clientela di prodotti igienizzanti per le mani in ogni banco e, in particolare, devono essere disponibili accanto ai sistemi di pagamento;
- nel caso di acquisti con scelta in autonomia e manipolazione del prodotto da parte del cliente, dovrà essere resa obbligatoria la disinfezione delle mani prima della manipolazione della merce. In alternativa, dovranno essere messi a disposizione della clientela guanti monouso da utilizzare obbligatoriamente;
- presenza presso il banco di vendita di non più di una persona per 2 metri lineari;
- in caso di vendita di beni usati: pulizia e disinfezione dei capi di abbigliamento e delle calzature prima che siano poste in vendita;
- informazione per garantire il distanziamento dei clienti in attesa di entrata possibilmente anche attraverso cartelli almeno in lingua italiana e inglese per informare la clientela sui corretti comportamenti.
Chi non rispetta l’ordinanza rischia una multa da 400 a 1.000 euro.