“Pomodoro condiviso. Maison Parma, il valore del territorio” è il titolo dell’incontro che ha visto, nel pomeriggio di oggi, sotto i Portici del Grano, intervenire Nicoletta Paci, Assessora alla Cooperazione internazionale del Comune di Parma; Roberto Reggiani, Direttore Esecutivo e tecnico dell’Azienda Agraria Sperimentale Stuard; Mia Marchini, Tecnologa Alimentare dell’Azienda Agraria Sperimentale Stuard e Silvia Marchelli, Presidente di Parmaalimenta. Gli interventi sono stati arricchiti dalle letture di Mame Awa Ndiaye.
Il loro è stato un racconto dell’esperienza di cooperazione allo sviluppo che ha come protagonista il pomodoro e che ha gettato un ponte tra Italia e Burundi, attraverso la presentazione delle progettualità collegate alla trasformazione del pomodoro e della sua filiera nel Paese Africano. Si è parlato del progetto “Maison Parma” che ha come obiettivo quello di promuovere lo sviluppo socio-economico e la valorizzazione del territorio a Bujumbura, attraverso la condivisione delle competenze di Parma con il Paese africano, proprio in merito alla filiera agroalimentare. Tutto questo grazie a percorsi di formazione rivolti a soggetti istituzionali, tecnici del Ministero dell’Agricoltura Burundese ed a giovani vulnerabili, sulla sicurezza alimentare, trasformazione di prodotti derivanti dalla filiera del pomodoro, l’utilizzo di nuove tecnologie e macchinari, marketing e commercializzazione, prevedendo, al termine della formazione, attività di stage in aziende e accompagnamento per l’avvio di micro attività imprenditoriali. Il progetto ha visto anche il coinvolgimento del Presidente del Consiglio Comunale di Parma, Alessandro Tassi Carboni.
Il progetto si inserisce nell’ambito di una lunga attività di collaborazione instaurata tra il territorio di Parma e Burundi fin dal 2004 in collaborazione con l’Associazione Parmaalimenta con attività di sviluppo agricolo e di monitoraggio dei progetti e l’attivazione del Centro agroalimentare Maison Parma, che opera a sostegno dello sviluppo economico degli agricoltori burundesi.
Esso è finanziato da Aic – Agenzia Italiana per la Cooperaizone, Comune di Parma e Regione Emilia Romagna. I partner di progetto sono il Comune di Bujumbura (controparte di progetto), la Provincia di Bujumbura Rurale, APE Burundi (Association pour la Promotion de l’Entreprenariat au Burundi) e CASOBU (Cadre Associatif des solidaires du Burundi) mentre i partner italiani sono Parmaalimenta, CNR-IMEM, Università di Parma – Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco, Fondazione AVSI, CNA Parma e Azienda Agraria Sperimentale Stuard.
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