Contrasto alle ludopatie, il Sindaco firma l’ordinanza che riduce gli orari degli apparecchi da gioco. Multe fino a 500 euro per ogni slot accesa fuori dall’orario consentito

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Comune di BolognaDal 2011 al 2017 sono quintuplicati i pazienti seguiti dai Sert per problemi di disturbo da gioco d’azzardo patologico

BOLOGNA – Il Sindaco di Bologna Virginio Merola ha firmato l’ordinanza che riduce in modo permanente gli orari di funzionamento degli apparecchi da gioco con vincita in denaro, in qualunque contesto siano installati sul territorio comunale, alle due fasce orarie dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22, inclusi i giorni festivi. Sono escluse dall’ordinanza le lotterie, il gioco del bingo, le sale scommesse, i giochi di fortuna. La misura ha come obiettivo la riduzione dei fenomeni di abuso del gioco, vietandolo nei momenti della giornata maggiormente rischiosi in quanto meno soggetti al controllo della comunità e in particolare per la popolazione più a rischio, quella giovanile.

L’ordinanza impone agli esercenti di staccare la spina agli apparecchi fuori dalle fasce orarie consentite o comunque di spegnerli singolarmente togliendo l’alimentazione elettrica, e di esporre in un punto ben visibile al pubblico un cartello contenente: gli orari di funzionamento degli apparecchi, formule di avvertimento sui rischi connessi alla pratica dei giochi con vincita in denaro e le sanzioni applicabili. La violazione dell’ordinanza comporterà l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da un minimo di 100 euro a un massimo di 500 euro per ogni apparecchio acceso al di fuori degli orari massimi di funzionamento, secondo quanto previsto dal Regolamento per la prevenzione e il contrasto delle patologie e delle problematiche legate al gioco d’azzardo lecito, approvato nel maggio scorso dal Consiglio comunale.

L’ordinanza interviene su alcuni aspetti che incidono sull’aumento della patologia evidenziati dalla letteratura scientifica, come l’aumento dell’offerta di giochi d’azzardo che comportano utilizzo di denaro e la facile accessibilità ai vari tipi di gioco. Altri aspetti riguardano la promozione e incentivazione, attraverso la pubblicità, del gioco d’azzardo proposto come un’opportunità possibile per tutti, per un cambiamento di vita e un rapido miglioramento delle proprie condizioni sociali ed economiche e le caratteristiche additive dei nuovi giochi d’azzardo. Su questo sfondo si collocano le vulnerabilità individuali, gli aspetti della personalità, quelli relazionali e familiari e le condizioni psichiche individuali che possono favorire l’instaurarsi di un comportamento problematico rispetto al gioco d’azzardo, fino a condurre a vere e proprie dipendenze.

I dati forniti dall’Osservatorio Epidemiologico Metropolitano Dipendenze Patologiche dell’Ausl, stimano attorno all’1,8 per 1.000 abitanti le persone affette da gioco d’azzardo patologico nel nostro territorio, mentre il numero di utenti assistiti dai Sert per problemi di disturbo di gioco d’azzardo patologico è aumentato dai 36 del 2011 ai 201 del 2017. Secondo i dati nazionali del Dipartimento Politiche Antidroga (Relazione al Parlamento del 2011), già nel periodo 2007-2008 i giocatori d’azzardo patologici erano l’1% della popolazione e quelli “problematici” al 5%, mentre attualmente si stima che i primi rappresentino il 7-10% della popolazione e quelli a rischio siano attorno al 10-18%.