Continuare a promuovere iniziative legate al Giorno della memoria, anche coinvolgendo gli istituti culturali del territorio, con l’obiettivo di commemorare le vittime dell’Olocausto e di prevenire, quindi, nuove derive culturali o violenze connesse ai temi razziali e della Shoah. È l’invito che rivolge all’Amministrazione l’ordine del giorno discusso e approvato dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di giovedì 17 febbraio. La mozione, presentata da Federica Di Padova per il Pd e sottoscritta anche dai gruppi di maggioranza (Sinistra per Modena, Modena civica ed Europa verde – Verdi), è stata approvata, dopo essere stata emendata su proposta di Lega Modena, Forza Italia e Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia, col voto a favore anche di Movimento 5 stelle, Lega Modena, Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia e Forza Italia; astensione per Modena civica. L’emendamento, presentato dal consigliere Giovanni Bertoldi di Lega Modena, chiedeva in particolare di sviluppare azioni di vigilanza finalizzate “a bloccare sul nascere altre manifestazioni di antisemitismo, da qualunque parte politica o ideologica arrivino”.
Presentando il documento, la consigliera Di Padova ha ricordato le persecuzioni subite dai cittadini modenesi, a partire dalle “decine di ebrei che morirono nei lager o vennero uccisi durante la Shoah”, specificando che le vittime costituiscono “solo una parte delle centinaia persone che vennero arrestate e deportate o furono costrette a fuggire per salvarsi”. Dopo aver citato anche la figura dell’editore Angelo Fortunato Formiggini, che si tolse la vita “in segno di protesta contro le discriminazioni”, la mozione sottolinea poi il valore dell’azione dei “cittadini che, rischiando, si opposero alle persecuzioni e offrirono aiuto e protezione a persone italiane e straniere di religione ebraica”.
L’ordine del giorno ricorda quindi l’impegno delle istituzioni e della comunità modenesi per commemorare l’Olocausto, dall’installazione delle “pietre d’inciampo” per ricordare gli arresti e le deportazioni avvenute in città alle iniziative sviluppate annualmente in occasione del Giorno della memoria dal Comitato comunale per la storia e le memorie del Novecento, in collaborazione con numerosi istituti e associazioni del territorio. Si tratta di azioni che richiamano anche il piano contro l’antisemitismo dell’Unione europea, un progetto “esplicito e formale per fermare e contrastare uno dei fenomeni più antichi dall’Europa e che negli ultimi anni ha visto nuovi episodi di contro le persone ebree”.
Anche alla luce del “tramonto della memoria vivente”, dunque, la mozione impegna l’Amministrazione a “continuare a promuovere nuovi appuntamenti” in occasione della ricorrenza del 27 gennaio” e a mettere in campo attività in sinergia con Unimore e gli istituti culturali della città. Si suggerisce, in particolare, di sviluppare ricerche storiche “finalizzate alla ricostruzione della storia della comunità ebraica di Modena durante la Shoah” e di dare valore “alle storie dei cittadini modenesi che ‘non si piegarono’ e contribuirono alla salvezza di cittadini di confessione ebraica”, anche con l’obiettivo di sensibilizzare su questi temi le istituzioni e le scuole.
Aprendo il dibattito per Modena sociale, Beatrice De Maio ha fatto un riferimento alla situazione in Ucraina degli ultimi giorni: “Le scelte di campo della politica estera italiana portano in direzione diversa”, ha affermato, dai temi “condivisibili” della mozione: “Sulla questione Ucraina, infatti, la politica atlantica, col nostro Paese a traino in maniera acritica e con ipocrisia, ha privilegiato l’appoggio a un governo che ha tollerato pogrom anti-russi, compiuti da gruppi che si richiamano a simboli dell’ideologia nazista però sostenuti in chiave anti-russa”.
Per il Pd, Antonio Carpentieri (Pd) ha spiegato che le commemorazioni servono anche a contrastare “l’azione dei negazionisti dell’Olocausto e a frenare nuovi pregiudizi nei confronti della comunità ebraica”. Federica Di Padova ha sottolineato che “non basta stigmatizzare quello che è accaduto, serve maggiore educazione su quei temi, a partire da una conoscenza più approfondita e meno banalizzata della Shoah”. Stefano Manicardi ha messo in guardia contro il razzismo, “purtroppo presente nella società e nel dibattito politico. Le istituzioni e i cittadini devono agire per stoppare eventuali derive e storture dei ragionamenti che si dovessero incontrare”.
Dopo aver citato una riflessione di Liliana Segre sulla necessità di continuare a combattere il razzismo e l’antisemitismo, Camilla Scarpa (Sinistra per Modena) ha citato l’esperienza del ‘Viaggio della memoria’ che consente agli studenti di visitare i campi di concentramento: “È un percorso che consente di ‘sviluppare’ la memoria”.
“Ricordare significa onorare un dolore e guardare con coraggio un male che non ha eguali nella storia”, ha affermato Paola Aime (Europa verde – Verdi). Al ricordo va affiancato “lo studio della storia del passato, con l’obiettivo di capire quello che è successo e per riconoscere lo stesso nucleo che potrebbe svilupparsi in altre situazioni anche nel presente” come, per esempio, “nelle guerre”.
Anche Katia Parisi (Modena civica) ha messo l’accento sul valore delle iniziative di sensibilizzazione nei confronti dei giovani, e, quindi, nelle scuole”, pure con l’obiettivo di “riconoscere e isolare le piccole frange di persone che si rifanno agli argomenti dell’antisemitismo e della discriminazione razziale”
“Mantenere alta l’attenzione” è la raccomandazione di Elisa Rossini (Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia), che ha ricordato come siano serviti decenni alla società per realizzare compiutamente che l’Olocausto “aveva rappresentato il male radicale”. È necessario restare sempre in guardia, dunque, “contro quelle vicende che contengono forme di odio sociale e discriminazioni”.
“Celebrare il Giorno del ricordo significa riportare all’attualità” i temi e le violenze della Shoah, ha osservato Giovanni Silingardi (Movimento 5 stelle). Le celebrazioni, ha aggiunto, “servono pure a dare voce, in senso figurato, alle tante persone che venivano deportare in silenzio in quegli anni tragici che molti libri e canzoni ci ricordano”.
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