PARMA – Il Console Generale USA di Milano, Ambasciatore Philip T. Reeker, lo scorso venerdì 5 maggio ha effettuato una visita ufficiale alla sede e laboratori di VisLab – Ambarella presso il Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Parma.
Il Rettore Loris Borghi e Alberto Broggi, General Manager di VisLab e docente presso il Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Ateneo, hanno riservato al prestigioso ospite una calorosa accoglienza, rinnovando il pluriennale rapporto di amicizia tra l’Università di Parma e gli Stati Uniti.
Nel corso dell’incontro il prof Broggi ha potuto mostrare al Console le nuove vetture predisposte con gli innovativi sistemi di percezione basati sulla visione artificiale e alcuni prototipi di vetture a guida completamente automatizzata. Alcuni di questi sistemi sono già disponibili sul mercato e installati su vetture di serie.
VisLab nasce negli anni Novanta, quando un gruppo di ricerca del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Parma avvia ricerche avveniristiche su sistemi intelligenti per l’aiuto alla guida. I primi prototipi di veicolo intelligente assumono subito rilievo internazionale ed entrano a far parte della storia della robotica veicolare mondiale: era nato VisLab, dapprima come laboratorio del Dipartimento e dal 2009 come spin-off dell’Ateneo. VisLab si lancia in imprese mai tentate prima. Nel 2010 i media di tutto il mondo seguono quattro veicoli elettrici che guidano automaticamente da Parma a Shanghai, e nel 2013 un veicolo che, partendo dal Campus di Parma, raggiunge il centro città nel traffico di tutti i giorni, senza alcun intervento umano.
VisLab rappresenta un caso di enorme successo di un “know how” creato all’Università di Parma. Nato da uno spin-off dell’Università di Parma, è stato acquisito nel luglio 2015 per 30 milioni di dollari da Ambarella, impresa della Silicon Valley leader nello sviluppo di sistemi di compressione video e di elaborazione immagini. L’acquisizione ha previsto la permanenza in Italia della società e del team di ricerca, e soprattutto anche lo sviluppo della parte R&D con l’assunzione di ulteriori risorse umane. L’operazione ha già generato una quarantina di assunzioni di giovani ricercatori a tempo indeterminato.