Bologna

Consiglio solenne per la Giornata internazionale della donna, l’intervento della presidente Maria Caterina Manca

BOLOGNA – Si è tenuta oggi a Palazzo d’Accursio, la seduta solenne congiunta del Consiglio comunale e metropolitano dedicata alla Giornata internazionale della donna.

Di seguito l’intervento di apertura della presidente del Consiglio comunale Maria Caterina Manca.

“Buongiorno a tutte e tutti, e benvenuti.
Apriamo la seduta solenne del Consiglio comunale in occasione della Giornata internazionale della donna, che vede riuniti il Consiglio comunale e il Consiglio metropolitano di Bologna.
Saluto i Consiglieri e le Consigliere, comunali e metropolitane, la Vicesindaca, che è qui con noi, le componenti e i componenti della Giunta, le autorità presenti e tutti coloro che ci seguono online.
Saluto e ringrazio la relatrice di oggi, Giuditta Brunelli, già docente di Istituzioni di diritto pubblico presso l’Università di Ferrara.

L’8 marzo è una data che per alcuni rischia di ridursi ad una semplice formalità, associata al gesto gentile di una mimosa o a momenti di convivialità e festa. Eppure è doveroso ricordare che in realtà questa giornata ha radici nella storia delle lotte e delle sofferenze delle donne. Nasce dal ricordo di un evento tragico, come tutti sapete: la morte di 146 operaie arse vive in una fabbrica, perché le porte erano state chiuse a chiave per impedirne l’uscita.

Oggi ci riuniamo in questa aula per rendere omaggio ad un anniversario di straordinaria importanza per la nostra democrazia, gli ottant’anni dal decreto n. 23, del 1° febbraio 1945 con cui le donne ottennero il diritto di voto. È per me un onore ricordare come donna, come professionista e come rappresentante delle istituzioni questa ricorrenza dal valore profondo, che è un fondamentale punto di partenza verso la progressiva affermazione delle donne, fino a quel momento escluse dalla partecipazione politica, e per il riconoscimento del loro ruolo nella vita pubblica e istituzionale. Un diritto che non fu concesso dall’alto, ricordiamolo, ma conquistato grazie all’impegno, alla determinazione e al coraggio di tante donne che nei decenni precedenti avevano lottato per il riconoscimento della propria voce nella vita pubblica.

Ringraziamo quindi le tante donne che hanno lottato nella prima metà del Novecento e le nostre partigiane che si sono battute anche a costo della vita per la liberazione. Da allora molte cose sono cambiate. Abbiamo visto cadere leggi inique, come il delitto d’onore o il matrimonio riparatore; abbiamo conquistato diritti essenziali come la parità salariale e il riconoscimento della violenza di genere come reato contro la persona.

Come ci ricorda Dacia Maraini nella sua recente intervista, è stata una rivoluzione silenziosa, una rivoluzione non violenta, che ha trasformato il costume e la società. Le donne sono entrate nelle istituzioni, nei luoghi della rappresentanza, nei vertici della politica delle imprese, eppure non possiamo dare per scontati, ahimè, i diritti delle donne, né ritenere che il percorso per una piena parità sia concluso. Anzi. Le disparità di genere persistono in tanti ambiti della nostra società, dal lavoro alla politica, dalle retribuzioni alla conciliazione tra vita professionale e familiare. Ancora oggi i numeri ci dicono che, mentre gli omicidi complessivamente diminuiscono, i femminicidi continuano ad aumentare. Un fenomeno che ci parla di una crisi profonda dentro le relazioni personali, di uomini che scambiano il possesso per amore e che, incapaci di accettare l’autonomia della donna, arrivano a sopprimerla.

Per questo ricordare la conquista del diritto di voto oggi non è solo un atto di memoria storica ma un impegno attuale, per continuare a costruire una società in cui la parità di genere non sia solo un principio scritto nella Costituzione, ma una realtà vissuta da tutte e tutti.

Ringrazio la docente di Diritto costituzionale, che tra poco interverrà per aiutarci a riflettere sul valore giuridico e sociale di questa importante e fondamentale conquista, e ringrazio la Vicesindaca che concluderà questa seduta con il suo intervento. Che questa celebrazione sia non solo un momento di ricordo, ma un’occasione per rinnovare il nostro impegno per una società sempre più inclusiva e paritaria. Grazie a tutti”.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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