MODENA – Ben 64 delibere approvate in 28 sedute e una presenza dei consiglieri decisamente alta, con 11 che hanno sempre risposto all’appello e una media generale delle assenze dimezzata rispetto allo scorso anno: da 5,09 a 2,43 a seduta. Sono alcuni dei dati dei primi sette mesi di attività nel 2023 del Consiglio comunale di Modena che giovedì 7 settembre ha in programma la prima seduta dopo la sospensione estiva.
“Si conferma un’attività del Consiglio su livelli ben più alti rispetto agli anni precedenti alla pandemia – osserva il presidente Fabio Poggi – e una grande disponibilità di tutti i consiglieri a impegnarsi anche nelle commissioni consiliari dove si è svolto il lavoro istruttorio di atti importanti come il Piano urbanistico generale”.
Poggi, insieme al sindaco Gian Carlo Muzzarelli, è uno degli 11 consiglieri comunale sempre presenti quest’anno. Gli altri sono Antonio Carpentieri, Federica Di Padova, Marco Forghieri, Piergiulio Giacobazzi, Diego Lenzini, Barbara Moretti, Camilla Scarpa e Vincenzo Walter Stella. Anche Francesca Fabbri ha partecipato a tutte le sedute dopo essere subentrata a Tomaso Fasano nel gruppo Pd. Sul registro, poi, sono sei i consiglieri che hanno saltato una sola seduta: Paola Aime, Lucia Connola, Andrea Giordani, Katia Parisi, Elisa Rossini, Federica Venturelli.
Tra gennaio e luglio si sono svolte 28 sedute del Consiglio, rispetto alle 34 dello stesso periodo dello scorso anno (“non sono stati necessari i Consigli question time riservati alle interrogazioni”, spiega Poggi), ma le delibere approvate sono passate da 45 a 64. Ed è alto anche il numero di mozioni e ordini del giorno: 62 quelli discussi, 47 dei quali approvati (30 di maggioranza, 12 delle opposizioni, cinque congiunti). Mentre sono state affrontate anche 26 interpellanze e sette interrogazioni, oltre alle 20 che hanno ottenuto risposta scritta e alle 17 discusse in commissione consiliare.
Le commissioni consiliari si sono riunite complessivamente 43 volte, oltre alle cinque in seduta congiunta: 17 volte la commissione Seta, 12 quella Risorse, sei Servizi, cinque Affari istituzionali e tre la Controllo e garanzia. Sono state 24 le sedute della conferenza dei capigruppo.
“Tra gli impegni principali dei prossimi mesi – annuncia Poggi – avremo il regolamento della Partecipazione territoriale, che ha l’obiettivo di rivitalizzare il ruolo dei Consigli di Quartiere, e si vorrebbe mettere mano anche al regolamento del Consiglio comunale per un aggiornamento. Vorremmo consegnare a chi verrà dopo di noi un Consiglio con strumenti, come il Punto unico di accesso, che lo rendano più efficiente. L’esperienza della pandemia – ricorda il presidente – ci ha costretto a reinventare, per alcuni aspetti il ruolo del Consiglio a servizio della città e grazie alla struttura comunale è stato possibile introdurre l’utilizzo di nuove piattaforme e sistemi digitali”.
Poggi ringrazia i consiglieri comunali per la disponibilità e l’impegno dimostrato in questi anni nell’affrontare in tempi stretti piani e progetti che hanno richiesto approfondimenti importanti e lo studio di un’ampia documentazione, mentre in vista della prossima scadenza elettorale si augura che “continui a prevalere lo spirito di collaborazione rispetto alla ricerca strumentale della polemica per creare fratture e sottolineare distanze: bene la ‘verve’ nelle discussioni, ma compito del Consiglio è cercare momenti di sintesi, dobbiamo ricucire la città, rammendare se serve, pensando alla nostra comunità”.
E pensando a prossimi mesi, il presidente Poggi entra nel merito del programma: “Dobbiamo lavorare per concretizzare gli importantissimi presupposti generati con l’approvazione del Pug per la rigenerazione della città, del Pums per una nuova e davvero sostenibile mobilità e con i tanti investimenti fatti grazie al Pnrr, ma serve anche un confronto profondo, franco e innovativo sia all’interno del Consiglio sia in città per consegnare ai prossimi amministratori idee sostenibili e concrete, per un nuovo welfare, nella sua accezione più ampia. Perché Modena – conclude Poggi – non sia solo una città più bella e sostenibile, ma anche più inclusiva, accogliente e attenta a tutti; soprattutto a chi manifesta nuovi bisogni”.
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