BOLOGNA – Di seguito l’intervento d’inizio seduta della consigliera Giulia Di Girolamo (Partito Democratico).
“Crisi economica. Piccole e medie imprese nel mirino della criminalità organizzata.
Non è la prima volta che intervengo in aula su questo tema, purtroppo, ma la crisi pandemica ci impone di fare un’attenta riflessione su un fenomeno che molto spesso passa in secondo piano. In questo momento così critico, in attesa degli aiuti economici alle imprese, c’è chi come al solito corre più veloce. Nella sua ultima relazione, la Direzione Investigativa Antimafia fotografa una situazione molto chiara e preoccupante: con la pandemia il rischio di infiltrazioni mafiose in Emilia-Romagna, in particolare per le piccole e medie imprese oggi particolarmente vulnerabili, si fa più alto e concreto.
La nostra regione, che è sempre stata meta privilegiata di investimenti da parte della criminalità organizzata, e in particolare molti imprenditori rischiano di diventare prede facili per chi si presenta con un approccio marcatamente imprenditoriale, promettendo di risollevare le sorti di una economia in ginocchio, offrendosi di rilevare a prezzi stracciati attività che non potranno più tornare nelle mani dei legittimi proprietari. La nostra città ma in generale la nostra area metropolitana rappresenta uno ‘snodo sia nel settore economico-imprenditoriale, sia nel contesto politico amministrativo e risulta particolarmente appetibile per le organizzazioni criminali, ‘che sempre di più nei momenti di difficoltà, sanno stringersi attorno ad un unico imperativo: fare impresa, riciclare denaro per reinvestirlo nell’economia legale. ‘Ndrangheta, camorra e mafia convivono in maniera del tutto ordinata e pacifica nella nostra regione, mettendo in atto un vero e proprio modello di impresa.
L’aumento dei cosiddetti ‘reati spia’, raddoppiati nell’ultimo anno, come ci testimonia la Uif, sono un altro campanello d’allarme di questa espansione illegale insieme all’aumento nel primo periodo di lockdown delle segnalazioni di operazioni sospette, del quale l’Emilia Romagna si colloca al quarto posto. Inoltre, ‘le maggiori minacce di infiltrazioni criminali volteggiano su appalti di grandi opere e sanità, rischio moltiplicato dall’arrivo dei 209 miliardi dall’Unione europea’ e quindi, in generale, sugli aiuti economici provenienti sia dall’Europa che dallo Stato.
Lo stesso premier Draghi ha posto l’accento su questa situazione estremamente grave, ribadendo la necessità di rendere più incisive le verifiche sui cambi societari, soprattutto nel settore del commercio e quello turistico alberghiero.
Stesse preoccupazioni sono state rilevate dal rapporto di Cerved, nella quale emerge con forza che ‘la pandemia è terreno fertile per la criminalità organizzata e che tutta la nostra penisola vive questa situazione di recessione’ e ‘secondo le stime di Inps e Banca d’Italia, a livello nazionale, circa il % delle aziende nella manifattura e il 30% nei servizi avrebbe già beneficiato dei contributi statali per gli strumenti di integrazione salariale senza averne titolo’.
Come Comune di Bologna, oltre a proseguire il percorso per la stipula di un protocollo di intesa per la prevenzione e il contrasto al fenomeno dell’usura, abbiamo avviato una campagna di sensibilizzazione e prevenzione dal titolo #NONSEISOLO, promossa da Avviso Pubblico e alla quale hanno aderito diverse città italiane. Lo scopo dell’iniziativa è quella appunto di prevenire tali fenomeni e far emergere potenziali situazioni di rischio. Per questo abbiamo distribuito negli 11 urp della nostra città e nello sportello sovraindebitamento della città metropolitana un opuscolo informativo con dei numeri di telefono ai quali rivolgersi per chiedere aiuto, in linea con quanto previsto dalla legge 108/96 con la quale è stato istituito il fondo per la prevenzione dell’usura.
Un piccolo gesto concreto che vuole testimoniare la nostra vicinanza a tutti quei cittadini che oggi vivono in una situazione molto difficile e critica e che sono potenzialmente a rischio e accompagnarli verso la denuncia di quei reati oggi dietro l’angolo e per i quali i cittadini non devono sentirsi soli. Accanto a questo è necessaria un’accelerazione e un efficace controllo nell’arrivo degli aiuti economici alle imprese in difficoltà, controllo che deve avvenire tramite una sempre maggiore sinergia tra istituzioni pubbliche, associazioni di categoria e forze dell’ordine, oltre ad una maggiore responsabilità da parte di tutti, per poter uscire presto da questa pandemia ed arginare quel rischio concreto e irreversibile di lasciare le nostre attività nelle mani di chi magistralmente sa farne un business redditizio, mutando modus operandi e rivelandosi un ‘virus che può contagiare tutta la nostra economia’”.