BOLOGNA – Di seguito l’intervento d’inizio seduta della consigliera Gabriella Montera (Partito Democratico).
“Le cure domiciliari ai pazienti oncologici e il PNRR
Ho letto dalle colonne della stampa un intervento della presidente della Fondazione Ant Raffaella Pannuti che mi è parso interessante e che vorrei riprendere.
L’intervento riguardava l’invito al futuro sindaco, come responsabile della salute pubblica, ad incrementare gli interventi per favorire le cure domiciliari alle persone affette da malattie oncologiche.
L’Asl di Bologna ha stipulato dal 1989 una convenzione con l’Ant per la cura dei pazienti, convenzione che è stata rivista recentemente e arricchita per qualificare ulteriormente i servizi di assistenza, con ottimi risultati stando ai dati presentati dall’Ant dopo i primi 5 mesi del 2021.
L’efficacia di questa convenzione metropolitana veniva presentata come esempio virtuoso per garantire a tutte le persone affette da malattie oncologiche il diritto all’assistenza e alle cure in maniera egualitaria.
Da qui l’appello al nuovo sindaco ad estendere anche alla città di Bologna la possibilità di destinare fondi a questo straordinario esempio di sussidiarietà fra il pubblico e il terzo settore, utilizzando il PNRR come fonte per rendere la casa il luogo di cura più adeguato.
Io credo che sia una giusta sollecitazione e che ci siano tutte le condizioni e anche la volontà politica per accogliere questo appello, a cui l’Asl ha già dato una risposta molto importante.
Il tema dell’assistenza domiciliare è stato affrontato il 14 luglio scorso, durante un’udienza conoscitiva congiunta svolta fra Comune e Città Metropolitana che avevo chiesto insieme ad altri colleghi consiglieri, con un focus specifico sulla necessità di incrementare e innovare i servizi domiciliari rivolti alla popolazione anziana, in continua crescita e con una longevità che nel nostro territorio metropolitano è ancora più spiccata che altrove.
Il rapporto virtuoso fra pubblico e privato, le politiche di integrazione socio-sanitaria e il bisogno di ri-progettare i servizi per favorire la permanenza delle persone anziane nel proprio domicilio, sono stati al centro del confronto e sono stati espressi in maniera corale.
Fra le varie testimonianze, tutte molto stimolanti, cito il titolo di un’interessante ricerca svolta da un docente di Architettura dell’Università di Roma commissionata dall’ Auser e dallo Spi Cgil nazionale: “Il Diritto di invecchiare a casa propria”.
Nell’udienza si è dato conto di un seminario svolto il 30 giugno scorso, realizzato dalla Conferenza territoriale socio-sanitaria – presieduta dal nostro Assessore Giuliano Barigazzi – e individuata come il luogo dell’elaborazione e della progettazione innovativa dei servizi, che ha prodotto un documento di indirizzo triennale, partendo da un concetto: “L’integrazione come parola chiave del welfare metropolitano: livelli di coordinamento e comunità locali”.
Il documento affronta le problematiche vissute nel contesto metropolitano bolognese e i rapidi sconvolgimenti subiti, determinati dalla crisi pandemica purtroppo non ancora debellata.
Trovo ci sia molta assonanza fra l’appello di Raffaella Pannuti e i temi trattati nell’udienza e nel seminario della conferenza territoriale socio sanitaria: si tratta di estendere gli interventi di cura domiciliare rivolti ai nostri cittadini e alle nostre cittadine anche ai pazienti oncologici. L’Asl fa la sua parte, ma dopo la pandemia molte cose sono cambiate ed è indubbio che il PNRR ci soccorre, permettendoci di aggiornare e migliorare la programmazione di tutti i servizi di cura, di cui L’Ant è un insostituibile protagonista”.