“Prati di Caprara est: tra bosco urbano e infrastrutture verdi e blu, con le risorse del Recovery Fund.
Anche ieri il sit in del comitato Rigenerazione no speculazione ci ha ricordato l’importanza di salvaguardare l’intera area verde dei Prati di Caprara Est. Una area di circa 29 ettari attualmente di proprietà di Invimit, una società il cui capitale è interamente detenuto dal Ministero dell’Economia e delle finanze e la cui finalità è quella di valorizzare il patrimonio pubblico immobiliare.
Al comitato va riconosciuto il grande lavoro svolto in questi anni, dal 2017, che ha prodotto una crescente consapevolezza nella cittadinanza sul valore ecologico di quest’area e sulla necessità di mantenerla totalmente a verde pubblico (bosco urbano) fruibile e al servizio dei suoi abitanti. Per questo, il comitato chiede che quest’area venga classificata all’interno del Pug, il nuovo Piano Urbanistico Generale come territorio non urbanizzato.
Personalmente conosco quest’area in ogni suo anfratto e dettaglio. L’ho percorsa più volte a piedi, con la camionetta dei militari, dall’alto con l’elicottero. Ho studiato ogni documento e mi sono rapportata nei vari anni che si sono susseguiti con i diversi proprietari: Ministero della difesa, demanio, Invimit.
Trovarsi al suo interno, con i suoi colori, gli odori e il silenzio interrotto solo dal rumore di qualche volatile danno la sensazione di essere lontani dal tempo, dalla quotidianità di una città.
Insieme agli assessori Matteo Lepore e Valentina Orioli, a seguito dello scadere del Poc, si sta lavorando fortemente perché quest’area (Prati di caprara Est) possa rimanere totalmente a verde, al netto del complesso scolastico già previsto sul fronte di via Saffi.
Il Comune ha avviato con la proprietà una rinegoziazione per dare vita ad una diversa pianificazione e progettazione dell’area. Un grandissimo parco urbano, con un bosco urbano spontaneo a pochi metri dal centro storico.
All’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza presentato dall’Italia per il Recovery Fund, in corrispondenza della città di Bologna e sotto la voce rivoluzione verde e transizione ecologica, troviamo i Prati di Caprara come progetto bandiera, insieme ad altre proposte strategiche che si sviluppano lungo l’asse Nord Ovest della città. Proposte che l’amministrazione ha inviato al Governo.
Moltissime risorse dedicate al potenziamento delle infrastrutture verdi e blu, e ad un progetto di parco che potrebbe organizzarsi in tre fasce collocate a diversa distanza dalla viabilità principale con una diversa componente a verde fruibile e a libero sviluppo naturalistico, oltre a consentire interventi di sistemazione idraulica degli adiacenti corsi d’acqua.
Un’evoluzione quindi rispetto ai progetti originari che avevano guidato il Poc (Piano Operativo Comunale) di molti anni fa, e che vedono oggi il comune di Bologna promuovere una visione di città più attenta all’ambiente, alla sostenibilità ecologica, alla salute dei cittadini.
Un approccio che si è consolidato anche nel progetto del centro sportivo ex Cierrebi, anch’esso di proprietà privata, che ha visto il Comune di Bologna insieme ai comitati di cittadini impedire la realizzazione di un supermercato all’interno dell’area verde”.
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