“Lavoro, donne e welfare
In questi giorni ho raccolto con piacere l’invito lanciato da Rossella Vigneri, presidente di ARCI Bologna a partecipare a un’assemblea pubblica per i genitori che si terrà il 30 novembre in Montagnola. Un’assemblea aperta anche a realtà del terzo settore, istituzioni e sindacati e pensata per condividere le problematiche connesse all’accudimento dei figli che spesso producono come effetto donne “casalinghe e non per scelta”. Donne cioè che sono costrette a rinunciare al lavoro perché non possono contare su aiuti parentali e dunque prive di una rete di supporto. Conciliare la crescita di un figlio con un’attività lavorativa è stato reso particolarmente complesso in questi 2 anni di pandemia dalle misure di contenimento sanitario, che hanno costretto, per i rischi di contagio, molte mamme a seguire i figli da casa. Il dato delle dimissioni fornito dall’ISTAT indica che su 10 dimissioni 7 riguardano le donne e che nel 2020 in Emilia Romagna 2984 donne su 4174 hanno rinunciato al lavoro, dando per necessità, la priorità alla crescita di un figlio. Il tema che la presidente Arci ha posto alla nostra attenzione merita di essere approfondito perché coinvolge i diversi aspetti della vita delle famiglie. Da un lato è necessario affrontare il tema di come garantire ad ogni bambino opportunità educative fin dalla prima infanzia e dall’altro di come garantire strumenti di conciliazione che consentano ai genitori di accompagnare la crescita di un figlio senza dover rinunciare al proprio lavoro. Sappiamo bene che le risposte a tutti bisogni non si possono trovare nei nidi d’infanzia che pur rappresentano luoghi fondamentali per lo sviluppo e l’educazione del bambino. In questo scenario la regia del pubblico per sviluppare le politiche di conciliazione accanto alle politiche educative e di nuovo welfare sarà determinante per costruire insieme la città che sa prendersi cura di i tutti suoi cittadini e delle sue cittadine. Proprio perché provengo da un’esperienza amministrativa di Quartiere in cui ho avuto l’opportunità di confrontarmi direttamente con i bisogni delle persone, credo fortemente che partire dall’ascolto sia un elemento fondamentale per orientare le politiche a ricercare possibili soluzioni che rispondano ai bisogni delle persone.