BOLOGNA – Di seguito l’intervento d’inizio seduta della consigliere Francesco Errani (Partito Democratico).
“Israele e Palestina, per la pace serve la politica
In questi giorni assistiamo per l’ennesima volta all’acuirsi del conflitto israelo-palestinese. La situazione, che sembra non arrestarsi, sta provocando moltissime vittime.
La drammatica situazione in Palestina deve portare alla richiesta di un immediata cessazione delle operazioni militari da parte dell’esercito israeliano contro civili inermi e del lancio di missili dalla striscia di Gaza verso le città israeliane da parte di gruppi armati palestinesi.
Pensare alla pace deve considerare:
che i palestinesi vivono ormai da anni in condizione di segregazione, situazione che anche Nelson Mandela non ha avuto timori a definire di apartheid;
che l’enorme differenza militare ed economica tra israeliani e palestinesi, il modo in cui gli israeliani affermano la loro forza, non possono che indurci a chiedere con altrettanta forza e decisione ad Israele di cessare i bombardamenti.
Una condanna non può che andare ugualmente alle bombe di una e dell’altra parte, così come il dolore per le vite perdute non può che essere ugualmente rivolto a israeliani e palestinesi, ma non possiamo non “vedere” la sproporzione delle vittime e della distruzione che consegue proprio a questa differenza di potere.
In nessun stato democratico può essere accettata una risposta così violenta ai danni della popolazione.
Il coordinatore speciale Onu per il processo di pace in Medio Oriente, Tor Wennesland, ha affermato che, dal 10 maggio, Hamas ha lanciato oltre centinaia di razzi in Israele, causando 9 morti e 250 feriti. Le forze israeliane hanno lanciato oltre 950 attacchi a Gaza, uccidendo più di 100 agenti, 181 palestinesi, inclusi 52 bambini, e ferito 1200 persone
Josep Borrell, l’Alto rappresentante dell’Unione Europa per gli affari esteri ha convocato domani un “vertice straordinario” dei ministri degli Esteri Ue. António Guterres, Segretario generale delle Nazioni Unite, ha chiesto un cessate il fuoco immediato.
Anche a Bologna, più di duemila manifestanti sono scesi in piazza in solidarietà con il popolo palestinese.
In questa situazione drammatica, credo importante ricordare l’appello “Non vogliamo essere nemici” delle manifestazioni tenutesi in diverse località israeliane in cui molti arabi ed ebrei hanno partecipato per la pace, stremati dalle scene senza precedenti di violenza degli ultimi giorni.
Credo che il Consiglio comunale di Bologna debba schierarsi al fianco di palestinesi ed israeliani che da anni si battono per la pace, la giustizia e i diritti sociali e del lavoro in Israele e in Palestina.
Cosa può fare il Comune di Bologna?
Da subito, una piccola grande cosa: permettere ai cittadini palestinesi di veder riconosciuta la propria cittadinanza, modificando il sistema informativo dell’anagrafe comunale. Così come accade per altre pubbliche amministrazioni, come Ministero e Poste, possiamo aggiornare il servizio di certificazione per permettere a un cittadino della Cisgiordania, che non risiede a Gaza, di veder riconosciuta la cittadinanza nei “territori palestinesi”.