BOLOGNA – Di seguito l’intervento d’inizio seduta del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico).
“Ennesima strage di migranti nel Mediterraneo, tra silenzi, omissioni e indifferenza.
Il 23 aprile, un naufragio ha causato la morte di almeno 130 migranti, al largo della Libia. Le autorità europee sapevano da giorni della presenza di tre barconi in mare, eppure nessuno ha inviato navi per soccorrere i migranti che hanno supplicato e inviato richieste di soccorso per due giorni, prima di annegare nel cimitero del Mediterraneo. Con un sistema di pattugliamento in mare chiaramente insufficiente, Ocean Viking e 3 mercantili erano da soli nelle operazioni di ricerca e soccorso. Una situazione inaccettabile. Papa Francesco ha parlato di vergogna: ‘hanno implorato aiuto per due giorni, non è arrivato nessuno’.
Si tratta dell’ultima di una lunga serie di tragedie nel Mediterraneo. Sono centinaia gli uomini, le donne e i bambini, morti nelle acque al largo delle coste libiche, in fuga da guerre e fame. Solo in questi primi mesi del 2021, almeno altre 300 persone sono annegate o scomparse nel Mediterraneo centrale. L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) e UNHCR avvertono che altri rifugiati e migranti potrebbero tentare pericolose traversate, con il miglioramento delle condizioni meteo e il deteriorarsi delle condizioni di vita in Libia.
In Libia, i rifugiati e i migranti subiscono continue violazioni dei diritti umani: detenzione, abusi, sfruttamento, come documentato dalle Nazioni Unite. Condizioni che spingono le persone a intraprendere viaggi rischiosi in mare, con conseguenze spesso drammatiche.
Dobbiamo chiederci cosa stiamo facendo e cosa possiamo fare per organizzare il salvataggio dei profughi, per costruire un sistema di solidarietà e accoglienza europeo, in grado di rispondere concretamente al dramma dei migranti.
La perdita di vite umane nel Mediterraneo è una manifestazione dell’incapacità degli Stati di costruire un sistema di ricerca e soccorso, in quella che è la rotta più mortale del mondo, tra la Libia e il Mediterraneo.
A settembre 2020, è stato presentato il nuovo Patto europeo su Migrazione e Asilo, con l’obiettivo di costruire una politica comune europea per la gestione dell’asilo e della migrazione, sulla base dei principi di solidarietà e equa ripartizione delle responsabilità, per superare Dublino.
Se vogliamo evitare nuove strage di migranti in mare, l’unica soluzione è impegnarsi a risolvere i conflitti che sono all’origine delle guerre in Medio Oriente e lavorare per migliorare le condizioni di vita del sud del mondo. Come amministratori locali e cittadini europei, dobbiamo essere disponibili a rafforzare l’unità politica dei paesi dell’Unione Europea, impegnarci per una politica estera comune e chiedere la costruzione di un’Europa politica e solidale.
Gentile Presidente, questa vergogna deve finire. E ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità. È urgente intervenire per salvare vite umane in mare. Italia e Unione Europea devono attivare le operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo, creando un meccanismo di sbarco sicuro e legale, a cui possano far seguito azioni di solidarietà degli altri Stati europei.
E dobbiamo sostenere le Ong che conducono operazioni di soccorso: i loro interventi devono essere riconosciuti quali attività che rispondono all’imperativo umanitario di salvare vite umane”.