Solidarietà ad Erika Capasso
“Gentili Consigliere e gentili Consiglieri,
Anch’io vorrei citare Pasolini come un collega che mi ha preceduto, ma per fare un po’ di debunking.
“Quei versi erano “brutti” perché non erano bastati da soli a esprimere ciò che volevo esprimere. Erano versi sdoppiati, cioè ironici, autoironici. Tutto è detto tra virgolette. Parlo di “boutade”.
“La Resistenza e il Movimento Studentesco sono le due uniche esperienze democratiche-rivoluzionarie del popolo italiano. Intorno c’è silenzio e deserto: il qualunquismo, la degenerazione statalistica, le orrende tradizioni sabaude, borboniche, papaline.”
Nell’agosto 1968, due mesi dopo la polemica su Il Pci ai giovani, Pasolini partecipa alla contestazione contro la Mostra d’arte cinematografica di Venezia, occupa il palazzo del cinema al Lido, subisce lo sgombero poliziesco e si prende l’ennesima denuncia. Sarà processato insieme ad altri registi, con l’accusa di aver “turbato l’altrui pacifico possesso di cose immobili”.
Ma non è il grande Pasolini l’oggetto di questa discussione.
A titolo personale e a nome del mio gruppo intendo esprimere la massima solidarietà alla Dott.ssa Capasso per gli attacchi che sta ricevendo. Il suo alto profilo istituzionale lo ha mostrato chiedendo scusa e la posizione dell’ amministrazione è ampiamente dimostrata da questo gesto e dall’intervento diretto del Sindaco Lepore che ha rimosso, se ce ne fossero, ogni ambiguità. La Dott.ssa Capasso ha anche già dimostrato nel suo impegno civico e nel suo attivismo per i diritti dei più deboli di questa città il suo valore.
Abbiamo visto invece che alcuni hanno colto l’occasione per strumentalizzare quanto accaduto, ovvero la ricondivisione di un post di un movimento transfemminista che mostra l’affissione di un manifesto accanto alla scritta sul muro acab.
In particolare mi riferisco agli Onorevoli Matteo Salvini e Gianni Tonelli che non hanno mai chiesto scusa per affermazioni che danneggiano le istituzioni molto più del gesto di cui stiamo parlando.
“Se uno ha disprezzo per la propria condizione di salute, se uno conduce una vita dissoluta, ne paga le conseguenze. Senza che siano altri, medici, infermieri o poliziotti in questo caso, ad essere puniti per colpe non proprie”. Gianni Tonelli su Stefano Cucchi
“Le cause della morte di Aldrovandi sono ben altre. Non è il fermo di polizia la causa e i colleghi li ho applauditi, sì. Non mi nascondo dietro un dito”, riferendosi alla standing ovation riservata ai quattro agenti di Polizia condannati in via definitiva per l’omicidio colposo di Federico Aldrovandi.
“Di fronte al dolore della madre non abbiamo nulla da eccepire ma non possiamo confondere verità con pietismo. Tutti i giorni muoiono giovani sulle strade, ma non diamo la colpa alle strade.” Sempre Gianni Tonelli sul caso di Federico Aldrovandi.
L’onorevole Salvini invece in un comizio ha alzato dal palco con le proprie braccia una bambola gonfiabile dicendo che rappresentava la Boldrini, non chiedendo scusa ma anzi rilanciando hashtag #sgonfialaboldrini.
Per non parlare dell’utilizzo della moto d’acqua della Polizia per far fare un giro a suo figlio a Ravenna.
Sono questi gli esempi di rispetto delle istituzioni? Io rifiuto di prendere lezioni da loro.
Per quanto ci riguarda la vicenda della Capasso è ampiamente conclusa, ma evidentemente ha già superato i confini di ciò che accettabile. La Dott.ssa Capasso ha ricevuto insulti e minacce, uno dei quali l’ho visto con i miei occhi. Si tratta di un commento sui social che recava: “vi farei fare un bel giretto alla Diaz, trattamento speciale” riferendosi ovviamente ai fatti noti del G8 di Genova.
Mi piacerebbe che si prendessero le distanze da questa violenza machista, soprattutto oggi che in seduta solenne celebriamo la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”. Grazie.”
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