Al termine, il Consiglio ha osservato un minuto di silenzio.
“Oggi 13 giugno apriamo la seduta del consiglio comunale con il ricordo di Antonio La Forgia, venuto a mancare venerdi 10 giugno, dopo avere scelto, la sedazione profonda continuativa avvalendosi della legge sulla disposizione anticipata di trattamento, percorso scelto con consenso informato, dopo un anno e mezzo di lotta contro un tumore inguaribile.
La Forgia è stato un grande protagonista della vita politica bolognese e nazionale.
Nato a Forlì nel 1944 si era laureato in fisica, eletto nel Consiglio comunale di Bologna nel 1970, ha ricoperto dapprima l’incarico di Assessore per l’organizzazione e la gestione del personale e poi, fino al 1990, quello di Assessore all’innovazione.
È stato presidente della Regione Emilia Romagna dal 1996 al 1999, poi presidente dell’Assemblea legislativa regionale dal 2000 al 2005 e successivamente deputato della Repubblica.
Da tutti riconosciuto come un intellettuale dal pensiero rigoroso, sul piano culturale e politico disponibile al confronto, capace di guardare le cose da diverse prospettive, in continua ricerca anche controcorrente ma sempre costruttiva.
Determinato, lucido e coraggioso, lo è stato fino alla fine andandosene “in silenzio accompagnato da un gesto di coscienza civile”.
Politico brillante anticonformista e innovatore e non rinnovatore (“non amava il rinnovamento nella continuità”), riteneva che la crescita economica della nostra regione dovesse vedere compartecipi tutti, i lavoratori in primis, condizione necessaria della qualità del lavoro e dell’efficienza della produzione. Sottolineava, già allora, la necessità di una crescita della qualità urbana sostenibile, attenta agli aspetti culturali e sociali, alla tutela dell’ambiente e della salute.
Uomo ironico, consapevole che in politica era fondamentale esserlo per non diventare “uomini noiosi e finanche pericolosi”.
Carmine Fotia, suo amico di una vita, lo definisce uno scienziato prestato alla politica che proprio, in virtù della sua formazione scientifica riteneva che “l’inadeguatezza e l’incompetenza fossero il peggiore errore della politica”.
Per il suo valore come uomo politico e amministratore, La Forgia è stato ricordato dalle più alte istituzioni civili e dall’arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi che ha ricordato come ci abbia insegnato “a guardare l’orizzonte”.
Ci uniamo al dolore dei familiari e omaggiamo la memoria di Antonio La Forgia con un minuto di silenzio”
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