Bologna

Consiglio comunale, i due interventi d’inizio seduta del consigliere Francesco Errani

BOLOGNA – Di seguito, i due interventi d’inizio seduta del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico).

“Patrick Zaki compirà 30 anni in cella

È calato il silenzio su Patrick Zaki, rinchiuso in un carcere di massima sicurezza egiziano. Condannato, senza processo.
È il silenzio degli ignavi, su una vicenda drammatica che ci riguarda da vicino e che va avanti ormai da quasi 16 mesi. È un silenzio funzionale al regime egiziano, un silenzio che aiuta un governo repressivo a continuare a commettere violazioni dei diritti umani.
È passato oltre un mese da quando il Parlamento italiano ha impegnato il governo sulla cittadinanza e sul negoziato per attivare la Convenzione Onu contro la tortura. Il Parlamento ha votato in aprile, ma il Governo continua a tacere. Il Governo italiano non può lasciare morire lo studente di Bologna Patrik Zaki in carcere, per non pregiudicare gli “affari” tra Roma e il Cairo.

Se non fosse per la mobilitazione della società civile e il sostegno dei mezzi d’informazione, la drammatica situazione di Patrick Zaki rischierebbe di essere dimenticata.
Patrick Zaki compirà 30 anni il prossimo 16 giugno, in cella. Dobbiamo continuare a denunciare la violazione del diritto internazionale e chiedere che Patrick torni libero. Zaki non deve sentirsi abbandonato.
Il Governo italiano deve fare di più per la libertà di Patrick Zaki, studente e cittadino di Bologna illegalmente incarcerato. Deve fare di più per chiedere giustizia per Giulio Regeni. Il Governo deve alzare la voce e chiedere il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali per Patrick Zaki e i tanti che oggi ancora soffrono per la repressione del governo egiziano”.

“Chiude l’orchestra Mozart, l’associazione di Abbado

C’è un altro silenzio che fa male alla nostra città. L’Associazione Mozart 14 di Bologna ha portato la musica in carcere e negli ospedali pediatrici. Nata per volontà di Alessandra Abbado, nel solco delle attività di musica per il sociale portate avanti dal padre, il celebre Claudio Abbado, dopo sette anni di attività, chiude come conseguenza della pandemia Covid-19.
Un’attività musicale e sociale rivolta alle persone più deboli, bambini e adulti in situazione di difficoltà fisica e sociale, in ospedali e carceri.

Tra le tante attività realizzate, ricordo il Coro Papageno, formato dai detenuti della Casa Circondariale di Bologna, che si è esibito anche in Senato e in Vaticano, e il progetto Tamino che ha animato le corsie dei reparti pediatrici degli ospedali, con incontri di musicoterapia e laboratori terapeutici di canto e musica. Ricordo anche la collaborazione con Ezio Bosso.
Ho assistito in Senato al concerto del Coro Papageno, diretto da Michele Napolitano, che successivamente si è esibito anche nella Basilica di San Pietro in Vaticano. La voce dei detenuti e delle detenute della Casa Circondariale Dozza di Bologna è arrivata in Vaticano in occasione del Giubileo dei Carcerati, fortemente voluto da Papa Francesco che ha chiesto ai governi “un atto di clemenza” per i carcerati e ha rivolto un appello in favore del miglioramento delle condizioni di vita nelle carceri, affinché sia rispettata pienamente la dignità umana delle persone detenute.

Ho sempre sottolineato l’importanza, anche nell’aula del Consiglio comunale di Bologna, di valorizzare queste esperienze e moltiplicarle.
Il progetto Papageno non può finire, nel silenzio delle Istituzioni che hanno invece il dovere di sostenere le attività promosse dall’Associazione Mozart 14, comprese le attività di musicoterapia per i bambini ricoverati al Policlinico Sant’Orsola di Bologna che non devono essere lasciati soli, rendendo ancora più faticosa la degenza dei piccoli pazienti.
Claudio Abbado e Alessandra Abbado hanno svolto attività importanti per la nostra città, non solo dal punto di vista musicale ma anche sociale. Credo che il modo migliore, per non dimenticare il grande maestro e senatore a vita Claudio Abbado, sia di sostenere con forza le attività musicali e sociali che l’Associazione Mozart ha deciso di donare alla nostra città, Bologna, in favore delle persone più fragili”.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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