BOLOGNA – Di seguito gli interventi d’inizio seduta della consigliera Emily Marion Clancy (Coalizione civica).
“I cambiamenti climatici e il fragile equilibrio del nostro pianeta.
Le associazioni che si muovono per la tutela dell’ambiente, penso ad esempio alla rete delle lotte ambientali nella nostra città, lo denunciano da anni e Federico Grazzini ce l’ha ben raccontato in un’intervista per Linda Maggiori sul Manifesto questo fine settimana: L’equilibrio della Terra si sta alterando pericolosamente.
Abbiamo visto l’eccezionale ondata di calore che da settimane sta soffocando mezzo pianeta. Da metà canadese mi si stringe il cuore a leggere le notizie o a sentire i miei parenti, al caldo torrido sono seguiti incendi che stanno devastando interi paesi in British Columbia, l’ultimo bollettino parla di centinaia di morti in pochi giorni, siamo oltre i 719, tre volte la media annuale per lo stesso periodo.
Cito integralmente Grazzini: ‘Stiamo assistendo a un fenomeno più estremo di sempre che lascia interdetti noi meteorologi. Ci sono tutta una serie di indicatori che il riscaldamento globale stia accelerando. Il motivo è che il bilancio energetico della Terra si sta alterando pericolosamente, trattenendo sempre più calore. Un’onda di calore che inasprisce le disuguaglianze sociali. La percezione di quello che sta succedendo è purtroppo ancora troppo scarsa nei mass media occidentali. [Invece] Sono uscite alcune anticipazioni del rapporto Ipcc, sempre più catastrofico. Questi dati allarmanti devono creare un ‘panico attivo’, che stimoli l’azione e che non ci porti alla rassegnazione. Non possiamo permetterci di abbandonare la speranza e la volontà di agire rapidamente. La ritrosia e i tentennamenti dei politici per motivi economici, per non far «retrocedere» l’economia, sono inaccettabili, bisogna far comprendere che le vecchie economie, basate sul fossile e sul consumo infinito, saranno comunque distrutte perché insostenibili’.
Traduco sul locale. Che cosa si può fare qui? Molto. Il contrasto al cambiamento climatico passa concretamente per molte delle partite i cui nodi ci troveremo a sciogliere nei prossimi mesi: il Passante, il futuro delle ex aree militari, l’efficientamento energetico delle abitazioni, l’investimento sul trasporto pubblico sostenibile, politiche di riforestazione e tutela del verde urbano.
Lo dico soprattutto ai colleghi che siedono nell’attuale maggioranza: le scelte che prenderemo nei prossimi giorni, mesi, anni impatteranno il futuro delle prossime generazioni. Non dimentichiamocelo, o sarà troppo tardi.
Noi su questi temi non intendiamo arretrare”.
“Risposte per i nostri e le nostre concittadine migranti.
È stata una bellissima settimana di attivismo in città. Il primo luglio, data ufficiale di uscita della Turchia dalla convenzione di Istanbul, Bologna si è unita alle proteste mondiali con un corteo per la costruzione di un’attivazione transfemminista e transnazionale, il 3 è stata una rivolta Pride di cui c’era bisogno e di cui ci ricorderemo per sempre.
Ma nello spirito dell’internazionalità delle lotte voglio richiamare oggi un altro presidio che pure ha trovato il sostegno di tante associazioni che operano per i diritti umani in città, a partire dalle organizzatrici: Coordinamento Migranti, Black Lives Matter e Refugees Welcome Bologna. Hanno aderito, oltre a Coalizione Civica, B side Pride, Laboratorio Smaschieramenti, Mala educacion, Collettiva Matsutake, Mit, RitmoLento, Agedo, Decolonising the Academy, La casa del mondo – Adjebadia, Hayat Onlus, Rivolta Pride, Connessioni Precarie.
Venerdì 2 luglio, davanti alla prefettura di Piazza Roosevelt, si è tenuto un presidio per ricordare i diritti dei e delle nostre concittadine – per ora solo idealmente – migranti. La situazione per ottenere o rinnovare un permesso di soggiorno è infatti divenuta insostenibile: anche per un documento di così fondamentale importanza per la vita di migliaia di persone in città si aspettano mesi e mesi.
L’abbiamo constatato nell’udienza conoscitiva chiesta da Coalizione Civica insieme a Federica Mazzoni, Francesco Errani e Dora Palumbo: attese infinite durante le quali è difficilissimo richiedere e avere informazioni, anche avvalendosi di avvocati. Anche le pratiche per la regolarizzazione, dopo quasi un anno, sono ferme in tutta Italia e a Bologna sono state esaminate poche centinaia di domande su oltre 4 mila.
Sappiamo però che senza permesso di soggiorno è impossibile vivere una vita dignitosa. Nei fatti è spesso impossibile firmare un contratto d’affitto, aprire un conto in banca e richiedere un prestito, viaggiare, trovare un lavoro in regola, accedere a tutte le cure mediche. Senza contare che il permesso diventa un elemento di ricatto sul posto di lavoro, spesso senza tutele e con salari da fame che i datori di lavoro impongono proprio attraverso il ricatto del permesso di soggiorno, senza contare le condizioni difficili per chi di questi lavoratori vive pure all’Hub Mattei e qui torna a dormire in camerate magari dopo un turno massacrante all’interporto.
Abbiamo aperto un tavolo di dialogo per portare le richieste dei movimenti a Questura e Prefettura, speriamo sia il primo di una lunga serie, ma agiamo anche come Consiglio Comunale.
Serve che la validità dei permessi di soggiorno parta al momento della consegna, non della domanda, visto che i migranti talvolta ottengono i permessi in tale ritardo che sono scaduti o prossimi alla scadenza. Inoltre il modello Bologna non può essere l’Hub Mattei ma deve essere invece quello di un’accoglienza diffusa e dell’abbattimento delle discriminazioni dirette e indirette.
Non lasciamo che finisca questo mandato senza pronunciarci sul tema come Consiglio”.