“Un manifesto per l’accessibilità dei colli di Bologna.
Grazie Presidente, come spesso ci capita vorrei utilizzare questo intervento per fare da megafono a una proposta che arriva da realtà attive sul nostro territorio, le elenco tutte per non far torto a nessuna di loro: Comitato via Putti e Castiglione, Consulta per l’escursionismo territorio metropolitano di Bologna, Consulta della Bicicletta del Comune di Bologna, Comitato Borghi Monte Donato, Comitato Monte Donato Bene Comune, Bologna Trail Team, Bologna Vivibile, Salvaiciclisti-Bologna, Residenti di via Sabbiuno, Jus Bologna, Frati dell’Eremo di Ronzano, ParColli, Fiab Bologna – Monte Sole Bike Group, Legambiente Bologna, Pedalalenta, Legambiente – SettaSamoggiaReno, Pillole di tram, Teatro dei Mignoli, L’Altra Babele, Ciclozenith, Settore Attività Ciclismo UISP.Come si può intuire forse dall’elenco sto parlando del manifesto che è stato presentato questo fine settimana, ‘Colli Aperti, manifesto per la vivibilità e l’accessibilità dei colli bolognesi’. Un manifesto che chiede all’amministrazione di impegnarsi per dare la possibilità alla cittadinanza di fruire dei nostri colli e degli spazi verdi intorno alla nostra città. Ce ne siamo rese forse ancora più conto durante il periodo di quarantena per il contenimento della diffusione del coronavirus: abbiamo una grande necessità di spazi verdi e di natura e a essi è strettamente legato il benessere della nostra comunità. Eppure come segnalano queste realtà i nostri colli, fortunatamente protetti negli anni da chi voleva costruirci – diversamente da come è avvenuto in altre città – sono sostanzialmente privatizzati e difficilmente accessibili. Mancano sentieri e strade collinari fruibili da pedoni e ciclisti, servirebbe un’implementazione del trasporto pubblico locale e di parcheggi scambiatori, così come un intervento sulle molte strade dove c’è un problema di sicurezza stradale, tema su cui siamo intervenuti in più d’uno anche in queste settimane. I colli dovrebbero essere inclusivi, presidiati, potrebbero essere addirittura un volano di sviluppo per i servizi per il tempo libero, l’agricoltura locale e il turismo sostenibile. Ecco quindi proposte molto condivisibili come i colli-days, attenzione alla sicurezza stradale, potenziamento della rete escursionistica e del trasporto pubblico locali e molto altro. Penso siano proposte estremamente interessanti e propongo di approfondirle attraverso un’udienza conoscitiva, magari chiedendola in più gruppi consiliari per dare a queste proposte e alle realtà che le sostengono la risposta e l’attenzione che meritano”.
“La drammatica situazione nei territori palestinesi.
Il mese scorso come tante sono rimasta sconcertata dall’ignoranza o dalla malafede che ha attraversato molti media nel riportare le informazioni sugli ultimi avvenimenti nel conflitto israelo-palestinese. Sconcertata perché c’è una storia, fatta di avvenimenti: di diritti umani violati, di asimmetria di potere e di uso di un apparato bellico senza precedenti con crescenti vittime civili, in particolare bambini. Di discriminazione sistematica e crescenti episodi di pulizia etnica verso il popolo palestinese.
Una storia scritta nel diritto internazionale, la storia dell’autodeterminazione di un popolo e dell’occupazione dei suoi territori da parte di un altro. Di responsabilità politiche del governo Netanyahu e Trump nel Patto di Abramo.Per questa storia è sbagliato appellarsi genericamente alla pace o sostenere un’equidistanza fra le fazioni. Il diritto alla pace dei due popoli ci sarà quando a entrambi i popoli viene garantito il rispetto dei diritti umani fondamentali.
Per questo come Coalizione Civica Bologna e insieme a tantissime realtà avevamo aderito al presidio organizzato da Coordinamento Campagna BDS Bologna, e avremmo partecipato anche all’ultimo di sabato 5 giugno se non avessimo avuto una nostra iniziativa in contemporanea.
Nonostante qualche giorno dopo il corteo di maggio scorso sia stato approvato il cessate il fuoco la violenza quotidiana sul popolo palestinese non è finita. Vorrei ci prendessimo pertanto il tempo di tornare a occuparci come Consiglio di questa vicenda, come ci chiede sulle pagine web del Cantiere Bologna Sarah Abdel Qader, operatrice culturale, che aveva scritto ‘Mentre in Palestina si consuma l’ennesima tragedia, indigna l’assenza totale di una presa di posizione da parte delle istituzioni cittadine. Un silenzio che fa sentire abbandonati e di cui è incomprensibile il motivo’. Come la definisce lei: è una questione di umanità. Presenterò pertanto una richiesta di udienza conoscitiva perché penso sia importante, dopo l’ordine del giorno del 2018, tornare a esprimerci su questa vicenda come Consiglio comunale di Bologna, rispettando la tradizione illustre di questo Consiglio di chiedere sempre il rispetto dei diritti umani”.
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