Bologna

Il Consiglio comunale di Bologna in silenzio per Luigi Pedrazzi, il ricordo della Presidente Luisa Guidone

BOLOGNA – La presidente del Consiglio comunale, Luisa Guidone, in apertura della seduta odierna ha ricordato Luigi Pedrazzi, scomparso il 27 giugno scorso a Bologna. Al termine dell’intervento, il Consiglio ha osservato un minuto di silenzio.

Di seguito l’intervento integrale della Presidente Luisa Guidone.

“È doveroso aprire questa seduta con il ricordo di Luigi Pedrazzi.

Il 27 giugno scorso è venuto a mancare Luigi Pedrazzi, una delle presenze più importanti dei cattolici nella politica cittadina e italiana.

Nato nel 1927, laureatosi in filosofia con Felice Battaglia, ha studiato all’Istituto italiano per gli Studi storici di Napoli con Benedetto Croce. Insegnante liceale, nel 1951 è stato tra i fondatori della rivista il Mulino insieme a Fabio Luca Cavazza, Pier Luigi Contessi, Gian Luigi Degli Esposti, Nicola Matteucci, Federico Mancini, Ezio Raimondi e Antonio Santucci, e nel 1954 dell’omonima casa editrice.

All’interno del gruppo del Mulino è stato successivamente direttore della rivista, presidente della società editrice, dell’Istituto Cattaneo e infine dell’associazione.

Candidato nelle liste di Giuseppe Dossetti nelle elezioni amministrative del 1956, ha contribuito fortemente all’evoluzione riformista della sinistra al governo della città, attraverso molte idee contenute nel ‘Libro bianco su Bologna’, come quella dei quartieri.

Pedrazzi conclude la sua esperienza in Consiglio Comunale nel 1960 dopo l’abbandono definitivo della vita politica da parte di Dossetti, seguendo con passione il pontificato di Giovanni XXIII e il Concilio Vaticano II nel quale Dossetti ha un ruolo fondamentale. Nel 1964, con la nascita dei quartieri, diventa aggiunto del sindaco al quartiere Mazzini.

Nel 1972, contribuisce ad un grandissimo progetto recandosi in Calabria con alcuni giovani docenti dell’ateneo bolognese per avviare l’Università ad Arcavacata di Rende, dove assume la responsabilità del centro televisivo, primo esperimento nelle università italiane.

Impegnato nel referendum del 1974 contro l’abrogazione della legge sul divorzio, fonda e dirige nel 1975 il quotidiano ‘Il Foglio’ insieme a Ermanno Gorrieri.

Nel 1995 accetta la proposta del sindaco Walter Vitali di diventare il primo vicesindaco di Bologna di estrazione non socialcomunista del dopoguerra a comprova dell’inizio della stagione dell’Ulivo di cui è uno dei più appassionati protagonisti.

Tra le varie attività di quel mandato amministrativo, particolarmente significativo fu l’impulso determinante alla realizzazione del Museo Ebraico e della Scuola di Pace di Monte Sole.

Politologo e giornalista, è stato autore di numerosi saggi e pubblicazioni.

Nel 2014 Bologna gli volle conferire l’Archiginnasio d’oro ‘per il suo importante contributo all’evoluzione civile della nostra comunità e del Paese, per quanto ha saputo arricchire e valorizzare l’immagine culturale di Bologna, vista anche la sua statura intellettuale e morale, unita a una singolare modestia nello stile di vita, ad un grande disinteresse personale, ad una rara capacità di ascolto e di servizio, è stata e sarà un punto di riferimento per tutti i cittadini e le cittadine di Bologna’.

La sua scomparsa ha destato sconforto in tutta la città, la quale si è stretta intorno al suo ricordo in occasione della camera ardente aperta a Crevalcore e ai funerali svoltisi sabato 1 luglio alle ore 11 presso la chiesa di Sant’Antonio da Padova: gli ha reso onore un saluto corale rivoltogli dalle più alte cariche istituzionali e civili che hanno sottolineato la sua personalità e la sua volontà di costruire un dialogo fra fede e laicità e tra le diverse religioni, nonché dalla tenacia con cui ha perseguito la collaborazione delle forze storiche della società italiana, con un forte impegno per la pace, contro la povertà, per la partecipazione democratica.

Oggi il Consiglio comunale si stringe ai familiari, ai cari, agli amici a tutti coloro che lo hanno conosciuto, riconoscendone unanimemente il valore umano, l’impegno politico e civile.

Invito il Consiglio ad osservare un minuto di silenzio”.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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