RAVENNA – Si è conclusa con grande successo la seconda edizione della manifestazione “Festamercato di Via De’ Tomai”, un evento che ha coinvolto e affascinato residenti e visitatori per due giorni consecutivi. La chiusura di questa due giorni è stata celebrata con il pranzo domenicale allestito dal Ristorante Alexander e preparato dallo chef Mattia Borroni. Un tavolo ‘imperiale’ posizionato al centro della strada, alla presenza del Parroco di San Rocco, don Paolo, e di Fausto Piazza che ha raccontato la storia dell’illustre casato che ha dato il nome alla già “Via fra le due porte”.
“Il più famoso rampollo, Pietro, in pieno Rinascimento, non poteva aver spazio in una Ravenna sonnolenta. Divenne insegnante e consulente di università e di potenti europei”, così afferma Piazza nel suo saluto al pranzo.
L’idea di una presenza plurima di diverse professionalità, artigiani e locali, non solo del Borgo, ha attirato un numero crescente di attori e di partecipanti con un’offerta ricca e inusitata per una manifestazione ravennate.
“In diverse occasioni si è affacciata l’ipotesi di un gemellaggio fra i due borghi storicamente più importanti di Ravenna (il San Rocco e il San Biagio), entrambi alla ricerca di una nuova identità che riscopra la loro storia per proiettarsi in un futuro ancora da progettare ma già anticipato da diverse iniziative culturali e sociali”, afferma Marcello Landi di Dis-Ordine, una delle associazioni presenti con attività nei due borghi.
“L’iniziativa del Comune di poter allacciare la piazza Magnani alla corrente elettrica apre interessanti possibilità per l’organizzazione di futuri eventi nel cuore del Borgo. Ci auguriamo che, nel quadro del progetto Per un Borgo San Rocco, altre associazioni vogliano unirsi per animare questa realtà, conferendo alla città una prospettiva autorevole grazie alla sua millenaria storia”, conclude Franco Chiarini promotore dell’iniziativa di Ripensandoravenna. “La riuscita di un evento si misura anche dalle prospettive future che esso offre, e l’esperienza di Via De’ Tomai ha chiaramente dimostrato il potenziale di un lavoro collettivo volto a valorizzare Ravenna, sia nella sua parte orientale che in quella occidentale, come suggerito dalla storia stessa della città. La prossima tappa della rassegna punterà a valorizzare l’intero spazio compreso fra le ‘tre porte’, ampliando le possibilità di organizzare ulteriori “feste di strada” basandosi su un decalogo che trarrà ispirazione da questa esperienza straordinaria,” conclude Chiarini.
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