Martedì 16 gennaio, dalle 10, al Laboratorio aperto, la presentazione della 3ª edizione del bando che sostiene il lavoro femminile. Interviene l’urbanista Elena Granata
MODENA – È alla terza edizione il bando “Senza chiedere permesso”, il progetto del Comune di Modena, assessorato alle Pari opportunità, che sostiene il lavoro delle donne finanziando misure innovative di welfare aziendale e di supporto al lavoro professionale femminile con l’obiettivo di facilitare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e di favorire la presenza paritaria delle donne nella vita economica.
L’edizione 2024 del bando sarà presentata martedì 16 gennaio, al Laboratorio aperto dell’ex Aem (in via Buon Pastore 43), con un seminario aperto al pubblico che inizierà alle 10 e si concluderà a fine mattina.
L’incontro sarà aperto da Grazia Baracchi, assessora alle Pari opportunità del Comune di Modena; a presentare i contenuti del bando sarà Barbara Pinelli dell’Ufficio Pari opportunità del Comune. Alle 11.15 è previsto l’intervento di Elena Granata, professoressa associata di Urbanistica e analisi della città e del territorio al Politecnico di Milano e autrice del saggio “Il senso delle donne per la città. Curiosità, ingegno, apertura”: le donne quando hanno potuto hanno osservato da vicino la città nelle loro pratiche quotidiane, con il distacco che solo chi è escluso dai giochi può avere, maturando un “pensiero pratico” sulla città che oggi, nel momento in cui si ripensa la relazione tra spazi e vita, tempi quotidiani e aspettative di benessere, è cruciale e non può essere trascurato. Una presentazione del libro, con il patrocinio del Comune di Modena, è in programma anche nel pomeriggio del 16 gennaio, alle 18, alla libreria Ubik con l’autrice in dialogo con Sofia Cattinari, presidente dell’Ordine degli architetti di Modena.
“È una soddisfazione aver ottenuto il finanziamento regionale che ci permette di sostenere la terza edizione del bando – ha dichiarato l’assessora alle Pari opportunità Grazia Baracchi – nella consapevolezza che la conciliazione non debba essere una questione solamente femminile, ma riguardare entrambi i generi, tanto che sarebbe più corretto parlare di condivisione. Il riuscire a sostenere azioni e progetti concrete – ha proseguito Baracchi – aiuta a tenere in equilibrio il rapporto vita-lavoro, così come riflettere sull’organizzazione del lavoro può dare spinta a quel cambiamento culturale che arricchirebbe la vita di tutte e tutti.”
Il seminario al Laboratorio aperto sarà anche l’occasione per ascoltare le testimonianze delle vincitrici della seconda edizione del bando che saranno premiate dall’assessora regionale alle Pari opportunità Barbara Lori.
Il bando “Senza chiedere permesso”, che prevede finanziamenti per le imprese, anche di piccole dimensioni, per le libere professioniste e studi associati con prevalenza di lavoratrici donne, per le associazioni, è stato elaborato dall’assessorato alle Pari opportunità, dopo una condivisione con le associazioni di categoria, la Cpo, i sindacati e Unimore, partendo dalla constatazione che molte aziende faticano ad applicare gli istituti di conciliazione che già esistono, e che tutto il mondo libero-professionale di fatto ne è escluso e con il convincimento che, invece, un maggior benessere di lavoratrici e lavoratori aumenta la produttività e si trasforma in una migliore performance dell’azienda.
Partner del progetto, insieme al Comune, sono il Comitato imprenditoria femminile della Camera di commercio, il Centro di ricerca su discriminazione e vulnerabilità di Unimore, Cgil-Cisl e Uil, Cna Modena, Ewmd (European women’s management development international network), Lapam Confartigianato donne imprese, Confcommercio Modena, Confesercenti Modena, ConfapiD Emilia, Centro documentazione donna, Formodena, Commissione pari opportunità del Cup (Comitato unitario permanente degli ordini e collegi professionali).