Cesena

Concerto Cabeki nella rassegna Limbo a Cesena

Domenica 8 dicembre alle ore 19.00 l’inaugurazione

CESENA – Una nuova rassegna sta per nascere in città, Limbo è il suo nome e ha l’obbiettivo di riportare nel centro di Cesena buona musica dal vivo con l’intento di ridare spazio a musicisti emergenti ed underground e di invogliare il pubblico a partecipare e a scoprire nuovi artisti.
L’inaugurazione è fissata per questa domenica 8 dicembre con apertura alle ore 17.00 e inizio del live alle ore 19.00 con ingresso up to you con tessera soci Art Lab. Sarà un incursione al piano di sopra del multisala cinema Eliseo per scoprire e occupare uno spazio tutto nuovo, l’ Eliseo Art Lab che si trova in viale Carducci 11.
La rassegna è nata dalla collaborazione tra Art Lab, Monogawa e Noemi Graphic Designer e il primo ospite che salirà sul palco di Limbo sarà Andrea Faccioli in arte Cabeki per affascinare e stupire il pubblico con i suoi schizzi sonori e le sue situazioni musicali fatte di immagini acustiche e sogni armonici. Ci troveremo così sospesi sopra a un cinema e sotto tetti antichi, sarà un’incursione al piano di sopra per scoprire luoghi nascosti, sonorità incredibili, incontrarsi, confrontarsi e condividere. Limbo continuerà domenica 15 dicembre sempre in orario aperitivo con le canzoni in anteprima del chitarrista degli Zen Circus, Maestro Pellegrini accompagnato dal padre pianista e domenica 22 dicembre con il cantautore Setti che presenterà il suo nuovo disco Arto, anticipato dalle poesie di Rachele Pavolucci.
Polistrumentista, compositore, arrangiatore, ingegnoso costruttore dei suoi stessi strumenti e sensibile esploratore di mondi sonori, queste le grandi qualità di Cabeki, una macchina musicale assemblata da Andrea Faccioli, chitarrista veronese e i suoi ingranaggi si muovono fra strumenti convenzionali e non, in una sequenza di ambientazioni sonore, dal Mississippi al Marocco, dal kraut al blues, dalla musica da camera all’elettronica minimale.

Non ci sarebbe neanche bisogno di elencare le numerose e importanti collaborazioni, che vanno da Vasco Brondi e Le Luci della Centrale Elettrica, ai Julie’s Haircut, Baustelle, Stefano “Cisco” Bellotti ex Modena City Ramblers, Philip Corner, Damo Suzuki dei Can e altri, per descrivere il talento artistico polimorfo, la profondità compositiva e la ricchezza delle suggestioni che Andrea Faccioli è in grado di concentrare nelle suo progetto solista Cabeki, rilevante quanto i suoi sodalizi più prestigiosi ed ormai giunto alla pubblicazione del terzo album. Dopo l’uscita dell’album “Una Macchina Celibe” per Tannen Records, ci sono stati tour e concerti sui palchi di tutta Italia. Nel 2016 esce l’ultimo album in studio “Non ce la farai, sono feroci come bestie selvagge”, per l’etichetta Brutture Moderne, e ci troviamo nuovamente davanti ad un album di pregevole fattura, che parla attraverso la combinazione dei diversi registri stilistici presenti. Composto inizialmente per chitarra acustica, utilizzando differenti tecniche, successivamente viene arricchito da cordofoni ed elettronica. E grazie alla partecipazione di musicisti di varia estrazione, diversamente che nei due dischi precedenti, vengono aggiunti archi, fiati e percussioni, che vanno a conferire ulteriore valore all’opera tutta. In questo disco Cabeki ci porta in un luogo dell’anima, in una dimensione sospesa, irreale e inquieta, collocata ai margini di una società dove vige un’armonia labile, costantemente messa a dura prova da un’aggressività latente e spesso feroce che raramente lascia scampo, come fa intuire il titolo stesso. Un homo homini lupus che si afferma in maniera inesorabile, indipendentemente da quanto secoli di evoluzione abbiano influito sulla presunta emancipazione dell’uomo dal resto del regno animale. In questo scenario, l’unico riparo sicuro per l’artista è la sua stessa arte, frutto anch’essa di istinti primordiali, che si colloca in un mondo surreale (interpretato meravigliosamente dagli illustratori francesi Icinori, autori della copertina di questo disco) ma allo stesso tempo autenticamente vero, perché è proprio lì che si svolge una buona parte della nostra vita interiore e si animano i moti più profondi dell’universo personale di ciascun artista, così come di ciascun fruitore d’arte. E quindi ci addentriamo in questo meta-luogo nel momento del “disgelo”, titolo della traccia d’apertura, con un arpeggio di chitarra dal sentore classico e l’accompagnamento di Daniela Savoldi al violoncello, Maddalena Fasoli alla viola e Stefano Roveda ai violini. Il brano vuole essere un omaggio a Rachel’s e Penguin Cafè Orchestra. In “prima luce” abbiamo invece un pezzo composto da una progressione con elementi più jazzy ed intermezzi folkeggianti, con la partecipazione di Simone Copellini alla tromba e al filicorno. “umanità” ha una storia interessante, perché composta per sonorizzare il film omonimo girato nel 1919 dalla prima regista donna italiana, Elvira Giallanella, una pellicola dal contenuto umoristico-satirico-educativo che mirava a veicolare un messaggio pacifista. Ne “la vetta” veniamo guidati da un profondo riff di basso in un viaggio verso il Nord Europa, tra gli echi post-rock di quelle latitudini ed elementi di elettronica accompagnati dalla combinazione delle note pungenti della chitarra elettrica e di quelle melliflue della zither. “passaggi” si apre con un omaggio a Nick Drake di Cello Song che si evolve in energici fraseggi folk/finger picking, con la partecipazione di Nelide Bandello alla batteria. “disarmo” è un intermezzo molto particolare perché suonato con uno strumento costruito dallo stesso Cabeki chiamato arpa battente. È un brano composto su due livelli: uno ripetitivo che va come a scandire il ritmo del brano e un altro fatto di dissonanze che lo avvicinano alla musica giapponese per Koto. Con “cromo” continuiamo il nostro viaggio, questa volta accompagnati da ritmi blues ma con la stessa attitudine orientale conferita dal suono del cumbus, uno strumento a corda che fonde appunto il banjo e l’oud, il liuto mediorientale. Il tutto alterato da tape echo e distorsioni. “falia” è un brano che vede la partecipazione del violoncello di Julia Kent, la quale riempie di ampi sospiri questo walzer lento denaturalizzato, seguito da “affiora”, un ragtime 2.0, che è la traccia più leggera di tutto l’album, il quale si chiude con “ultima luce”, ispirata dichiaratamente alle composizioni di colonne sonore italiane anni ‘70 ma arricchita da elementi di elettronica che le riportano nel presente e la partecipazione di Sebastiano De Gennaro al vibrafono. Il terzo album di Cabeki ci si presenta quindi in tutta la sua potenza immaginifica e creativa, in grado di trasportare l’ascoltatore in luoghi remoti ma sempre molto vicini: si tratta pur sempre del regno dell’immaginazione, che si trova nella parte più vera dell’animo umano. Tutti questi brani verranno presentati live e saranno ri-arrangiati per poter essere suonati in solo da Cabeki. Grazie all’utilizzo di un’app della Moog per iPad suonata “con i piedi” tramite un’apposita pedaliera e una loop station collegata a chitarre acustiche e zither, li eseguirà dal vivo senza l’ausilio di basi pre-registrate o sequenze.

LIMBO
Incursioni al piano di sopra
c/o Eliseo Art Lab
CESENA (FC)

Domenica 8 dicembre ore 19.00
Live CABEKI

Ingresso up to you riservato soci Art Lab

☆ APERTURA ORE 17.00 • LIVE ORE 19.00
☆ FOOD & DRINKS
☆ INGRESSO UP TO YOU
☆ RISERVATO SOCI ELISEO ART LAB

☆ Eliseo Art Lab • Viale Carducci 11 • Cesena (FC)
☆ Info 3480107848
www.facebook.com/monogawa.backtogawa/

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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