Rimini

Con l’apertura del Palazzo del Fulgor e del Bosco dei nomi si completa il Fellini Museum

Rimini, 12/12/2021; Comune RN Uff Stampa, inaugurazione museo Fulgor
©Riccardo Gallini/GRPhoto

RIMINI – Il Fellini Museum di Rimini apre la sede di Palazzo del Fulgor domenica 12 dicembre 2021 alle ore 18.00. L’apertura è preceduta e accompagnata da uno spettacolo di videomapping in piazza Malatesta (inizio alle ore 17.30). Visite guidate gratuite della nuova sede domenica 12 dalle 18.00 alle 23.00 e lunedì 13 dalle 14.00 alle 19.00.

Con l’inaugurazione del riallestimento a fini espositivi dell’edificio settecentesco in cui a piano terra ha sede il leggendario cinema Fulgor e con l’apertura del “Bosco dei nomi” in piazza Malatesta, si completa il progetto di un polo museale diffuso di nuovissima concezione dedicato al genio di Federico Fellini che lo scorso 19 agosto ha visto inaugurate le sale di Castel Sismondo.

È stato proprio a Rimini e proprio nel cinema Fulgor che, in anni di parate, conformismo sociale, rigide regole scolastiche e insieme di spensierate evasioni adolescenziali, ha avuto inizio l’avventura felliniana. Qui il giovanissimo Federico ha cominciato ad amare il grande schermo, i film americani, i western, le comiche di Ridolini, Stanlio e Olio, Buster Keaton, Charlot e dei fratelli Marx: il Palazzo del Fulgor è ora il luogo dove cominciare a entrare nella vita e nella cinematografia di Fellini, ripercorrendone le tappe biografiche e creative e approfondendo i suoi progetti e i suoi legami di lavoro, di amore e di amicizia grazie alla possibilità di consultare archivi digitali e strumentazioni interattive o lasciandosi andare alla scoperta di preziosi materiali originali, disegni, manifesti, locandine, libri e riviste d’epoca, film e documenti audiovisivi.

Il Palazzo del Fulgor, dagli spazi più raccolti rispetto a quelli di Castel Sismondo, è luogo deputato all’informazione, allo studio e alla ricerca, aperto a un pubblico che si immagina eterogeneo, fatto di cittadini, studenti, turisti, curiosi, appassionati e ricercatori.

L’immaginario di Fellini vive naturalmente nei suoi film, evocato dai manifesti e dalle locandine originali presenti nella sala al primo piano; ma vive anche nei documenti, testuali e visivi, che parlano delle relazioni, delle fantasie e dei progetti di cui il suo cinema si è nutrito.

Al primo piano il visitatore ha la possibilità, attraverso un Archivio digitale, di muovere i primi passi nel grande repertorio di disegni, lettere e testimonianze che compongono il Fondo Federico Fellini del Comune di Rimini. Materiali digitalizzati che, esposti in parte anche in originale nelle sale dello stesso Palazzo o a Castel Sismondo, possono essere qui visionati e interrogati.

Al secondo piano, nella Stanza delle parole ascoltiamo la voce suadente, intima e autobiografica di Fellini, marca identitaria del suo mito. La sensibilità di Fellini per il fattore fonico e vocale ci accompagna poi nel plasma luminoso della Casa del mago, dove si incontra il regista che chiede aiuto all’esoterico e cerca contributi mistici in grado di ampliare il suo raggio d’azione poetica. Nel Cinemino possiamo rivedere l’intera sua opera, e comprenderne l’assoluta importanza a livello internazionale, mentre il Convivio è uno spazio, cinematografico sin nell’arredo, in cui attivare conoscenze felliniane. Spazio appunto conviviale, in cui gli Armadi archivio ci accompagnano nella vita, nelle opere, nelle amicizie di Fellini e le Moviole cittadine consentono attraversamenti e rimontaggi digitali di alcuni estratti dei film del regista riminese. La modalità di accesso ai contenuti rimanda alle classiche moviole cinematografiche e attiva una esperienza diretta e ludica dell’universo felliniano.

Altre visioni felliniane si succedono al terzo piano di Palazzo del Fulgor. Nata ben prima del cinema, la lanterna magica è una fonte d’immaginazione popolare, di alimentazione emotiva e culturale che Fellini ricrea, enorme, nel suo Casanova: nel ventre della balena femmina, dove Casanova incontra la gigantessa, è la lanterna magica a proiettare immagini e disegni di corpi femminili. Lo spettacolo della lanterna si colloca in una prospettiva storiografica che cerca di comprendere i debiti del cinematografo nei confronti di questa sua progenitrice: per Fellini la lanterna magica è uno show capace di inaugurare quella disposizione alla meraviglia e all’invasione interiore da parte di immagini archetipiche sviluppata poi dal cinematografo. Un nugolo di esperienze, sensazioni, racconti emerge quale traccia di una grande mitologia collettiva, sino a lambire gli orizzonti celesti che vediamo nel fascinoso Cielo felliniano, con le dodici costellazioni che richiamano, ancora una volta, la passione di Fellini per il divinatorio, il profetico e l’occulto. Nelle Altane si aprono infine davanti ai nostri occhi altre magie: proiettate sui sottostanti Cinemino e Casa del mago scrutiamo immagini incantatorie e alcune scene madri dei grandi film del maestro riminese.

Il terzo piano è dotato anche di una serie di confortevoli sedute, di uno spazio bar, e di alcune teche espositive.

Ad accogliere i visitatori in piazza San Martino, all’ingresso del Palazzo del Fulgor vi è la grande scultura in jesmonite che effigia la rinocerontessa protagonista di alcune delle scene più potenti e suggestive dell’immaginifico film felliniano E la nave va, oggi simbolo dell’intero polo museale.

Una versione più leggera della rinocerontessa si è resa ambasciatrice del Fellini Museum prendendo parte a un Grand Tour d’Italia: agli inizi di settembre la “Rina” – così è stata battezzata dai media che l’hanno seguita in tutti i suoi viaggi – è stata a Venezia, in occasione della Mostra del Cinema, dove ha preso parte al corteo della Regata Storica sul Canal Grande per poi approdare sul red carpet del Lido di Venezia. Successivamente, la rinocerontessa ha partecipato alla sedicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, dove sino a pochi giorni fa era posizionata presso i Giardini Pensili dell’Auditorium Parco della Musica, nell’area verde fra le sale Petrassi e Sinopoli. Ora è tornata a Rimini, nella splendida cornice del giardino del Grand Hotel.

Piazza Malatesta è l’outdoor di FM – Fellini Museum. È un set a cielo aperto in cui i sogni felliniani si proiettano all’esterno e invadono il centro storico con allestimenti e installazioni che mettono in connessione classicità e contemporaneità. Su questa Piazza dei sogni si disegnano tre aree principali: la panca circolare, il velo d’acqua e il Bosco dei nomi, che ricorda le scene rurali del film Amarcord. I colori (il rosa corallo del centro e il bianco della pietra d’Istria) e i materiali (una combinazione di porfido, marmo e granito) della pavimentazione della piazza s’intonano alle architetture circostanti, mentre un percorso sonoro unisce Castel Sismondo al Palazzo del Fulgor.

Intorno a una panca circolare che misura 17 metri di diametro si irradia una serie di cerchi luminosi. I colori (il rosa corallo del centro e il bianco della pietra d’Istria) e i materiali della pavimentazione (una combinazione di porfido, marmo e granito) s’intonano alle architetture circostanti.

La panca circonda una pista circense dorata e illuminata, che richiama il festoso girotondo finale del film 8 e 1⁄2, uno dei più alti inni alla vita, alla solidarietà, alla voglia di stare insieme e al sogno che il cinema abbia mai immaginato.

Un percorso sonoro fatto di voci e di musiche tratte o ispirate ai film di Fellini attraversa il filare di alberi della piazza e arriva al Bosco dei nomi.

Il Bosco dei nomi, ideato dal poeta Tonino Guerra, è un insieme di fiori di pietra su cui sono incisi i nomi di grandi personaggi del cinema suoi amici: Federico Fellini, Giulietta Masina, Marcello Mastroianni, Michelangelo Antonioni, Andrej Tarkovskij, Theo Angelopoulos e Sergej Paradjanov. Questi fiori sono illuminati da 3 grandi lanterne in ferro battuto e vetro che Guerra ha dedicato allo scrittore russo Lev Tolstoj. Il bosco è inserito in un triangolo verde che ricorda le scene rurali del film Amarcord e segna il punto simbolico in cui la prima campagna tocca la città storica: la disposizione degli aceri, con al vertice il platano storico dei Malatesta, trasmette disciplina e chiarezza all’intero spazio, mentre la texture e i colori della vegetazione spontanea che invade i percorsi sterrati e i sentieri bianchi conferiscono all’insieme movimento e dinamismo.

“Apre un luogo dalla valenza, non solo simbolica, unica – commenta il Sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad – dove Federico Fellini ancora bambino ha scoperto il cinema sulle ginocchia del padre guardando ‘Maciste all’Inferno’ al cinema Fulgor. Una bella giornata per Rimini e in generale per il Paese: Federico Fellini ha un suo spazio museale, con caratteristiche uniche al mondo per architettura e sostanza. Un museo/non museo costruito fisicamente sulla traiettoria di sviluppo di una città intera: spazi storici, spazi moderni, spazi all’aperto che si snodano intorno al tema della creatività, del sogno, della bellezza. Fellini, come abbiamo detto più volte, è una chiave che apre la porta dell’immaginazione”.

IL POLO MUSEALE FELLINI MUSEUM

Inserito dal Ministero della Cultura tra i grandi progetti nazionali dei beni culturali, con il patrocinio della Rai e partner del progetto Visit Romagna e APT Servizi Emilia-Romagna con Hera Servizi Gold sponsor, il Fellini Museum è un luogo magico di sintesi artistica: uno spazio che fabbrica emozioni e spettacolo in cui innovazione, ricerca e sperimentazione si misurano con la classicità dell’arte.

Il Fellini Museum intende interpretare il cinema del regista riminese non come opera in sé conclusa, come sacrario o omaggio alla memoria, ma esaltando l’eredità culturale di uno dei più illustri registi della storia del cinema, che a Rimini ha avuto i natali nel 1920, e riunisce in un unicum concettuale e spaziale più luoghi del cuore cittadino, dando vita a un percorso composito di narrazioni partecipate che rendono il visitatore protagonista di una esperienza immersiva. Si crea un ‘dialogo’ senza soluzione di continuità tra spazi interni ed esterni, in cui la creatività e l’immaginazione contaminano positivamente Rimini e il suo cammino nel presente e nel futuro, come chiave di accesso al mondo del «tutto si immagina».

Il Fellini Museum si dipana lungo tre punti cardine del centro storico di Rimini, mettendo in connessione diverse realtà in un’unica vocazione di trasmissione del sapere e della scintilla creativa che fu del grande regista italiano. I tre assi interessati sono: Castel Sismondo, la rocca malatestiana del Quattrocento al cui progetto contribuì Filippo Brunelleschi; il Palazzo del Fulgor, un edificio di origine settecentesca, dove a piano terra ha sede il Fulgor, il leggendario cinema immortalato in Amarcord e ora riallestito con le scenografie progettate dal tre volte Premio Oscar Dante Ferretti. Infine, a unire i due edifici, Piazza Malatesta, una grande area urbana, con porzioni a verde, arene per spettacoli, installazioni artistiche, un immenso velo d’acqua a rievocare l’antico fossato del castello e una grande panca circolare.

Piazza Malatesta, come una grande piazza dei sogni, abbraccia in un anello non solo simbolico, il polo culturale che ha al suo centro il Museo Fellini, ma che comprende anche il Teatro Galli inaugurato da Giuseppe Verdi e restaurato nel 2018 e il PART – Palazzi dell’Arte Rimini, centro d’arte contemporanea in due palazzi del Trecento, inaugurato a settembre 2020, al quale si è aggiunto nel 2021 anche il Giardino delle Sculture che sfuma negli esterni del Museo.

Il progetto è parte di una più ampia azione di rinnovamento infrastrutturale e di valorizzazione del patrimonio culturale e architettonico della città e del suo centro storico che porta a compimento una strategia complessiva di valorizzazione della città che ne sta ridisegnando l’immagine e il futuro.

Il Comune di Rimini ha affidato a Studio Azzurro la direzione artistica e l’ideazione del progetto multimediale immersivo di forte valenza partecipativa per il visitatore e all’architetto Orazio Carpenzano e allo Studio Tommaso Pallaria il progetto architettonico e l’intero allestimento di Castel Sismondo e del Palazzo del Fulgor. Entrambi fanno parte del raggruppamento di aziende, rappresentate da Lumière & Co., vincitrici del bando internazionale. Il Museo Fellini è a cura di Marco Bertozzi e Anna Villari.

Il Fellini Museum è realizzato grazie alla partecipazione di quasi tutti i produttori dei film di Fellini e degli attuali titolari dei diritti di sfruttamento: da RTI – Gruppo Mediaset a Titanus, da Pea Films Inc a Cristaldi Film, da Rai Cinema a Istituto Luce / Cinecittà, da Gaumont a Lyric Productions a Compagnia Leone Cinematografica, nonché grazie al coinvolgimento dei principali archivi audiovisivi nazionali: dalle Teche Rai all’Archivio storico dell’Istituto Luce, dalla Fondation Fellini pour le Cinèma di Sion all’associazione Tonino Guerra, dall’archivio storico Barilla all’Archivio nazionale del Cinema di impresa e all’archivio fotografico della Fondazione Centro sperimentale di Cinematografia, dalla Fondazione Cineteca di Bologna a Cinemazero di Pordenone, da Reporters Associati & Archivi all’Associazione culturale Mimmo Cattarinich all’archivio Maraldi.

Tutta l’identità visiva e la grafica del Fellini Museum è realizzata da Studio FM di Milano.

Informazioni pratiche FM Fellini Museum

fellinimuseum.it | +39 0541 704494 | museofellini@comune.rimini.it

Facebook: @FelliniMusem

Instagram: @fellinimuseum

Orari da martedì 14 dicembre 2021:

Castel Sismondo

Dal martedì al venerdì, 10-13 e 16-19

Sabato, domenica e festivi, 10-19

Lunedì non festivi chiuso

Palazzo del Fulgor

Dal martedì alla domenica e festivi, 10-19

Lunedì non festivi chiuso

Ingresso: intero 12 euro, ridotto 8 euro

FELLINI MUSEUM

Domenica 12 dicembre 2021

Inaugurazione del Palazzo del Fulgor

Con l’apertura della terza sede e il completamento di Piazza Malatesta,

si compie la consegna del Fellini Museum alla città.

Un museo diffuso in tre spazi storici di Rimini: Castel Sismondo, Palazzo del Fulgor e Piazza Malatesta. Un luogo di creatività – inserito dal Ministero della Cultura tra i grandi progetti nazionali dei beni culturali – nel segno della visionarietà felliniana, del cinema e delle arti, in dialogo permanente tra innovazione e tradizione.

Nulla si sa, tutto si immagina

Federico Fellini, La Voce della Luna, 1990

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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