Rimini

Con “good time”, Rimini introduce la lingua inglese nelle proprie scuole d’infanzia

RIMINI – Si inizia familiarizzando con la musicalità, il suono, rendendo gradualmente più naturale affiancare l’inglese alla propria lingua madre per gli oggetti e le azioni del quotidiano.
Rimini è pronta a partire, già nel corso del prossimo anno scolastico 2021/2022, con “It’s a good time”, il progetto pensato dal Coordinamento pedagogico del Comune di Rimini per introdurre la lingua inglese fra i campi di esperienza delle scuole d’infanzia comunali. Una sperimentazione che attua e integra quella regionale sui nidi, grazie ad una innovazione pedagogica e didattica senza precedenti in Italia.
Entro il 10 settembre il Comitato di distretto di Rimini avrà il compito di individuare i primi due nidi sede di attuazione del progetto, che verrà realizzato anche con l’aiuto del Ceis.
Sia nel progetto del Comune che in quello della Regione, l’idea non è quella di trasmettere nozioni o di impostare una didattica finalizzata all’apprendimento dell’inglese, approccio che sarebbe inadeguato all’età dei bambini. L’obiettivo è piuttosto quello di esporre i bambini alle sonorità della lingua inglese nelle abitudini quotidiane, in una modalità motivante e piacevole, che si basi su un’immersione naturale ai suoni ed ai significati delle parole, favorendo le modalità in cui i bambini imparano naturalmente le lingue madri.
L’introduzione dell’inglese renderà possibile anche l’apertura alla conoscenza di culture diverse (che fanno uso dell’inglese), ma permette di sviluppare competenze metalinguistiche che possono poi essere utili ad affrontare un multilinguismo che caratterizza ormai la società in cui viviamo e che costituirà una competenza irrinunciabile per vivere nella società del futuro. L’incontro dei bambini con suoni linguistici differente è, in buona sostanza, un elemento di base di unione comunitaria.

“Sentire l’inglese – spiega Mattia Morolli, assessore ai servizi educativi del Comune di Rimini – attraverso suoni, sensazioni, esperienze legate al quotidiano. Con ‘It’s a good time’ diamo gambe e profondità alla sperimentazione regionale sull’inglese a scuola. Coinvolgere i bambini piccoli e piccolissimi è una scelta ponderata che si basa sulla consapevolezza della solidità pedagogica dei nostri servizi. Un progetto che unisce pedagogia, sociale e intercultura, visto che andrà anche ad incidere sul contrasto del divario sociale fin dall’infanzia, dando a tutti pari opportunità di accedere alla conoscenza di un’altra lingua, senza gravare sui bilanci famigliari”.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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