Ferrara

Comunità parrocchiale di Santo Spirito lascia chiesa San Giovanni Battista e ringrazia Asp per ospitalità

L’ass. Coletti: sinergia operativa per sfruttare al meglio spazio messo a disposizione della collettività

FERRARA – Domenica 2 maggio 2021 alla fine della messa della tarda mattinata, la comunità parrocchiale di Santo Spirito si è congedata dalla chiesa di San Giovanni Battista, l’edificio all’angolo tra via Montebello e corso Porta Mare di proprietà dell’ASP – Centro Servizi alla persona, in vista della riapertura della vicina chiesa di Santo Spirito. La comunità di Santo Spirito ha potuto infatti usufruire della chiesa di San Giovanni Battista dal settembre 2012, dopo il terremoto che ha reso inagibile il tempio di Santo Spirito, riaperto poi parzialmente da marzo 2016 a febbraio 2020. La funzione religiosa è stata quindi anche momento di congedo e di bilancio di un’esperienza di scambio e collaborazione proficua.

“Sono soddisfatta di questa sinergia operativa – ha commentato l’assessore alle Politiche sociali Cristina Colettiche dopo l’evento traumatico del sisma del 2012 ha permesso di sfruttare al meglio uno spazio messo a disposizione della collettività. Questa esperienza di condivisione di uno spazio di proprietà comune, come la chiesa di San Giovanni Battista, dà risalto a uno spirito di collaborazione e solidarietà che è gratificante. L’utilizzo di una sede alternativa ha infatti dato la possibilità alla comunità parrocchiale di Santo Spirito di continuare le sue attività e successivamente ha consentito di dare ospitalità anche a un’altra comunità dei fedeli”.

All’incontro erano presenti, oltre l’assessore comunale Cristina Coletti, l’amministratore unico di ASP – Centro Servizi alla Persona Cristina Pellicioni e il direttore generale di Asp Fabrizio Samaritani. A conclusione della liturgia è prima intervenuto il parroco padre Massimiliano Degasperi, poi il vicario generale dell’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio mons. Massimo Manservigi e infine Francesco Buttino del Consiglio Pastorale parrocchiale.

Nel suo intervento mons. Manservigi ha ripercorso brevemente le vicende degli ultimi 9 anni, da quel 2012 in cui, «dopo più di 50 anni dall’ultima volta, san Giovanni tornò ad essere la casa spirituale di una comunità cristiana per tutte le celebrazioni. Anzi di 2 comunità! Perché quando nel 2016 fu provvisoriamente riaperto un settore di Santo Spirito, fu data ospitalità anche ai fedeli ortodossi moldavi». Un altro annuncio, pur parziale, è quello riguardante la riapertura nei prossimi mesi, a poche centinaia di metri, anche della chiesa di Santa Maria della Consolazione in via Mortara, a conclusione dei lavori ancora in corso. «Di questi 9 anni di accoglienza e di vita, di preghiera e di speranza, la comunità di Santo Spirito e l’intera Arcidiocesi sono molto grate ad ASP», ha concluso mons. Manservigi. «Anche l’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio desidera ringraziare, per l’attenzione dimostrata, l’Amministrazione comunale e il Centro Servizi alla persona, oggi qui rappresentati rispettivamente dall’Assessore Cristina Coletti, dall’Amministratore unico Cristina Pellicioni e dal Dirigente organizzativo Fabrizio Samaritani».

«Abbiamo fatto rivivere non solo una chiesa ma un intero quartiere», ha dichiarato invece Francesco Buttino, che ha poi ricordato come da inizio 2021 sono state installate le copie, stampate in serigrafia di altissima qualità, di alcune delle più significative opere pittoriche che originariamente erano alloggiate nella chiesa. Si tratta delle copie di «quattro tele di straordinaria bellezza – il ‘San Giovanni Battista alla fonte’ di Giacomo Parolini, il ‘Lazzaro povero in terra’ di Niccolò Roselli, la ‘Decollazione di San Giovanni Battista’ e la ‘Deposizione’ di Ippolito Scarsella -la cui realizzazione è stata fortemente voluta da un gruppo di parrocchiani dopo averne potuto ammirare gli originali un paio d’anni fa durante l’esposizione della quadreria ASP in Castello Estense intitolata ‘Dipingere gli affetti’».

L’installazione delle copie di questi capolavori del Sei-Settecento Ferrarese – ricollocate nelle posizioni che gli originali avevano occupato fino alla rimozione, all’incirca un secolo fa – «non ha risposto soltanto al desiderio di abbellire e ripristinare lo splendore di questo luogo – commenta Buttino -, ma avrebbe anche la pretesa di lanciare un’ambiziosa proposta all’Azienda Servizi alla Persona e alle autorità municipali. La splendida quadreria ASP, la cui parte preponderante proviene proprio da questo tempio, è infatti attualmente ancora alla ricerca di un degno luogo di esposizione. Ebbene, forse non c’è luogo più bello e più adatto per poter esporre questi capolavori – una vera e propria pinacoteca a sé stante – di questa chiesa, per cui quelle opere d’arte erano state realizzate».

Nella foto un momento dell’incontro di domenica 2 maggio 2021, che è stato occasione di congedo della comunità parrocchiale di Santo Spirito dagli spazi della chiesa di San Giovanni Battista, messa a disposizione da Asp dopo il sisma del 2012 

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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