– l’istanza per l’apertura della struttura denominata Acquario, presentata dal concessionario privato ma di proprietà statale, è pervenuta agli uffici in data 16 maggio 2017 non completa della documentazione e delle dichiarazioni necessarie;
– successivamente sono stati chiesti gli atti integrativi per poter procedere con l’istruttoria, atti pervenuti solamente in data 26 giugno;
– il 28 giugno è stata convocata la conferenza di servizi (CDS) finalizzata all’acquisizione di tutti i pareri necessari al rilascio dell’autorizzazione;
– nella prima seduta di CDS del 13 luglio, la società ha chiesto una settimana di tempo per predisporre una relazione asseverata corredata dallo stato di fatto attuale e dalla rappresentazione grafica dettagliata dello schema fognario (rete fognaria interna e recapiti fognari), al fine del rilascio del parere sotto il profilo ambientale;
– nelle successive sedute del 21 e del 31 luglio, a seguito di relazioni tecniche eseguite dal Settore Edilizia e dall’Ufficio del Paesaggio, sono emerse diverse difformità edilizie e paesaggistiche riguardanti la struttura;
– rilevato che:
– gli abusi e le difformità accertati riguardano spazi e locali inerenti i servizi igienici per il pubblico, le rampe per l’accesso delle persone diversamente abili utilizzate anche come vie di esodo, vani di controllo impianto di clorazione, locali pompe, ecc..
– in particolare, le rampe di accesso alla vasca spettacoli del piano primo (utilizzate anche come vie di esodo) e la rampa per i diversamente abili sono state oggetto di valutazione da parte della Commissione di Vigilanza ed indispensabili ai fini della sicurezza, così come i servizi igienici per il pubblico;
si è ritenuto che la non utilizzabilità a causa degli abusi edilizi di parti della struttura così rilevanti, indispensabili ed essenziali per l’esercizio dell’attività in maniera legittima e regolare, non abbia permesso di valutare positivamente il rilascio dell’autorizzazione.
Pertanto, la Conferenza di Servizi si è conclusa negativamente.
Si procederà con l’adozione della determinazione conclusiva di conferenza di Servizi e, trascorsi 10 giorni per la presentazione di eventuali memorie, con l’adozione del provvedimento di rigetto.
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