A dichiararlo, senza mezzi termini, il Sindaco Paolo Lucchi e l’Assessore all’Ambiente Francesca Lucchi, dopo aver ricevuto la notizia del decreto con il quale il Ministero dello Sviluppo economico ha dato il via libera alla Po Valley Operations Pty per effettuare indagini sull’eventuale presenza di idrocarburi nell’area di Torre del Moro.
Poco importa che, in questa fase si tratti di autorizzazioni esplorative, poco invasive e basate soprattutto su indagini cartografiche: le valutazioni dell’Amministrazione comunale restano nettamente negative, legate al timore che tali attività possano provocare fenomeni localizzati di subsidenza, difficilmente preventivabili in fase progettuale.
Per questo, il Sindaco Lucchi e l’Assessore Lucchi dichiarano la volontà di non autorizzare alcuna ulteriore verifica, né tantomeno prelievi di idrocarburi. Non solo: intendono anche chiedere la revoca dell’autorizzazione e per ottenere questo risultato chiedono l’aiuto dei parlamentari e consiglieri regionali del territorio provinciale. Questo il senso della lettera inviata oggi agli onorevoli Enzo Lattuca, Marco Di Maio, Bruno Molea, Gianluca Pini, alle senatrici Mara Valdinosi e Laura Bianconi, ai consiglieri regionali Lia Montalti, Valentina Ravaioli, Paolo Zoffoli, Andrea Bertani, Massimiliano Pompignoli e, per conoscenza, ai consiglieri comunali
Questo il testo integrale della lettera
Abbiamo recentemente appreso come il Ministero dello Sviluppo Economico abbia approvato, con proprio atto dell’8 febbraio 2017 (pubblicato nel Bollettino Ufficiale degli Idrocarburi e delle Georisorse del 28 febbraio), il decreto di autorizzazione alla società Po Valley Operations Pty per la ricerca di idrocarburi nell’area denominata “Torre del Moro”. L’area presa in considerazione pare essere molto ampia e ricoprire una superficie di 111 km quadrati, comprendendo parte del territorio comunale di Cesena e dei Comuni di Forlì, Forlimpopoli, Bertinoro e Meldola.
In questa fase si tratta solamente di autorizzazioni esplorative, per lo più basate su indagini cartografiche ed eventuali verifiche di risposta del terreno a sollecitazione vibratoria. Così come pare che ogni altra attività debba essere successivamente autorizzata dal Ministero e dall’autorità Regionale, anche attraverso la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (e pertanto previo parere comunale).
Malgrado, quindi, questa fase venga indicata di per sé come non invasiva, né in grado di danneggiare il substrato, riteniamo tale permesso di ricerca improprio per il nostro territorio e per la sua tutela. Per questo, l’Amministrazione comunale non intende autorizzare né alcuna ulteriore verifica, né tantomeno prelievi di idrocarburi, se presenti. Infatti, eventuali potenziali fasi estrattive successive, potrebbero provocare fenomeni localizzati di subsidenza, difficilmente preventivabili in fase progettuale e per i quali è ancora fresco il ricordo delle conseguenze sul reticolo idrografico provocate dalle massicce estrazioni avvenute nei decenni scorsi, specialmente nelle zone ravennati e dell’alto Adriatico. Inoltre, una scelta di questo tipo ci pare in assoluto contrasto con l’indirizzo che il nostro Paese e la nostra Regione si sono dati, sul privilegio dell’impiego di fonti energetiche rinnovabili, in sostituzione di quelle fossili.
Con tali premesse, richiediamo un vostro intervento affinché l’autorizzazione emessa venga revocata quanto prima e ci auguriamo che vogliate, nell’ambito delle vostre responsabilità, segnalare anche in maniera formale un vostro impegno in tale direzione.
L’Assessore Il Sindaco
Francesca Lucchi Paolo Lucchi
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