Il box arancione modello Tru Box, oggetto della nota stampa, è stato posizionato sulla Via Marecchiese nel novembre 2019, dopo essere stato più volte sollecitato in precedenza dai residenti e ricevendo il plauso dei residenti stessi una volta ubicato. Mai, in un anno e mezzo di operatività, è stata sollevata alcuna criticità sulla sua collocazione. A quanto è dato sapere allo scrivente, nemmeno il succitato Comitato in questi ultimi due anni ha mai rappresentato criticità sul posizionamento della colonnina arancione, pur essendo questa ben visibile.
Venendo ai lamentati dubbi sulle modalità di utilizzo della suddetto box si rende necessario indicare quale normativa di riferimento la DIRETTIVA del MINISTERO DELL’INTERNO DIPARTIMENTO PUBBLICA SICUREZZA Servizio polizia stradale prot. n. 300/A/5620/17/144/5/20/3 del 21 luglio 2017.
Il posizionamento del box arancione Tru Box è stato eseguito a norma di legge ed in piena osservanza della citata direttiva essendo la postazione regolarmente presegnalata da segnaletica verticale e ben visibile. Inoltre, le modalità di utilizzo da parte della pattuglia della Polizia Locale sono assolutamente rispettose della citata direttiva ministeriale, che nella PARTE III al PUNTO 3 “POSTAZIONI TEMPORANEE DI RILEVAMENTO CON LA PRESENZA DELL’OPERATORE DI POLIZIA” testualmente recita:
‘Nel caso di postazioni presidiate, ovvero in presenza dell’operatore di polizia stradale – non necessariamente visibile ma nelle immediate vicinanze – in occasione dell’espletamento del servizio con un dispositivo automatico, ai fini del controllo della funzionalità dello strumento lo stesso operatore deve essere in grado di verificare costantemente il corretto funzionamento del medesimo, che deve essere sotto il suo ” diretto controllo”, per poter tempestivamente intervenire in caso di alterazioni funzionali, o per poter determinare il veicolo in violazione nei casi dubbi – per esempio se nel fotogramma risultano ripresi più veicoli – non essendo pertanto sufficiente la mera e passiva presenza dell’agente accertatore. L’attività di presidio può essere effettuata anche verificando la funzionalità dei dispositivi di controllo previa l’utilizzo di supporti di controllo (tablet o palmari)’. Nel caso specifico la pattuglia è dotata di tablet.
Si ritiene doverosa questa precisazione non per polemica, ma per confutare ogni errata interpretazione riguardante la corretta funzionalità dello strumento e il corretto lavoro svolto e che svolgerà da parte delle donne e degli uomini della Polizia Locale di Rimini. Che non a niente a che fare con ‘imboscate’”.
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