Come gli uccelli di Wajdi Mouawad dal 3 al 6 aprile all’Arena del Sole

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Come gli uccelli_Ph_Giuseppe Distefano_da sx Mazzi, Musella

BOLOGNA – Come gli uccelli, il capolavoro del drammaturgo libano-canadese Wajdi Mouawad diretto per la prima volta in Italia dal regista e co-fondatore della compagnia torinese Il Mulino di Amleto Marco Lorenzi, e premiato come Miglior nuovo testo straniero all’edizione dei Premi Ubu 2024, arriva in scena al Teatro Arena del Sole di Bologna dal 3 al 6 aprile e al Teatro Ermanno Fabbri di Vignola l’8 aprile. Un racconto che intreccia vicende personali e grande Storia, una riflessione intima e profonda su conflitti tragicamente attuali.

«Tous des oiseaux è grande teatro (..) che dilata il tempo – scrive Marco Lorenzi – mentre ci perdiamo in un rito potente ed emozionante che non parla solo di noi ma dei grandi movimenti della Storia stessa. Che ci tocca profondamente l’anima mentre urla con prepotenza le sue domande politiche e umane. Che non ci lascia indifferenti di fronte all’amore e alla crudeltà dell’essere umano». Il testo, diventato nel 2019 un vero e proprio “caso” europeo, è stato tradotto in Italia da Monica Capuani e pubblicato da Einaudi nel 2024.

Eitan, un giovane di famiglia ebraica e Wahida, una ragazza di origini arabe, si conoscono a New York e si innamorano perdutamente. Si troveranno presto di fronte a un drammatico destino: sull’Allenby Bridge, il famoso ponte che collega, e al contempo divide, Israele e Giordania, Eitan rimane vittima di un attentato e cade in coma. In questa dimensione sospesa, in cui si superano i confini di tempo e di spazio, vengono ripercorse le vicende familiari di diverse generazioni ambientate in vari luoghi geografici, generando un labirinto di storie, eredità dimenticate, lotte fratricide. Un’indagine emotiva sulla propria identità culturale che riporta alla luce conflitti ideologici solo apparentemente dimenticati ponendo urgenti questioni politiche, in uno scenario tragicamente attuale.

A interpretare i numerosi personaggi, un cast di interpreti provenienti da diversi paesi, origini e biografie, a cui Lorenzi ha chiesto di imparare a recitare in altre lingue oltre alla propria, con l’aiuto di alcuni esperti. «Come gli uccelli – racconta il regista – risuonerà infatti di una molteplicità linguistica per cui, oltre all’italiano, gli attori reciteranno in ebraico, in tedesco, in arabo». Una scelta che deriva dall’«epica costruzione del testo di Mouawad», così come anche la durata dello spettacolo, che «diventa uno strumento per entrare in un respiro narrativo emotivamente fortissimo, melodrammatico, coerentemente incoerente, che progressivamente innalza la tensione drammatica a mano a mano che ci avviciniamo alla verità. E che non abbandona mai lo spettatore».

Marco Lorenzi

Classe 1983, si diploma nel 2006 alla Scuola del Teatro Stabile di Torino. Nel 2006 Bruce Myers, suo punto di riferimento nel tempo, lo sceglie come Romeo in Romeo e Giulietta e per affiancarlo ne Il Grande Inquisitore diretto da Peter Brook.

Nel 2009 inizia la sua carriera da regista e fonda a Torino la compagnia Il Mulino di Amleto, di cui è direttore insieme a Barbara Mazzi. È del 2018 Platonov. Un modo come un altro per dire che la felicità è altrove da Anton Cechov, vincitore del Last Seen 2018 di Krapp’s Last Post, segnalato dalla rivista Birdmen Magazine tra i dieci imperdibili del 2019, secondo classificato al Premio Rete Critica 2019.

Tra il 2019 e il 2020 con Il Mulino di Amleto realizza il progetto #ArtNeedsTime/Cantiere Ibsen, costituito da workshop gratuiti di alta formazione teatrale per attrici e attori professionisti europei.

È finalista al Premio Internazionale Ivo Chiesa 2020 organizzato dal Teatro Nazionale di Genova nella sezione Il Futuro del Teatro.

Dal 2019 è Presidente dell’Advisory Board dell’Accademia di arti performative Teatro Dimitri.

Nel maggio 2021 debutta Festen. Il gioco della verità, prima versione teatrale italiana dall’omonimo cult movie diretto da Thomas Vinterberg.

Nell’autunno 2021 Il Mulino di Amleto vince il Premio della Critica assegnato da ANCT (Associazione Nazionale Critici di Teatro).

Il suo sguardo e segno registico lo portano costantemente a girare l’Europa alla ricerca di un dialogo con il panorama teatrale contemporaneo. Il risultato di questa vocazione si è trasformato in una collaborazione biennale con lo Ivan Zajc Croatian National Theatre (Dramma Nazionale Croato Ivan Zajc) di Rijeka dove nel dicembre 2022 ha debuttato Henrick IV da Pirandello; collaborazione che è proseguita nel marzo 2024 con la regia di un nuovo testo Kamikaze di Emanuele Aldrovandi.

Le sue firme più recenti sono Affabulazione di Pier Paolo Pasolini nell’ambito del progetto di ERT Come devi immaginarmi, e Come gli uccelli dal testo Tous des Oiseaux/Birds of a Kind (Premio Ubu 2024) di Wajdi Mouawad. Dal 2023 è direttore artistico de LoStudio di Moncalieri (ex Shakespeare School) dove ha insegnato fin dalla sua fondazione. 

Prossime date:

8 aprile 2025, Teatro Ermanno Fabbri, Vignola

12 e 13 aprile 2025, Teatro Piccinni – Bari

 

 

Teatro Arena del Sole, via Indipendenza 44 – Bologna

Prezzi dei biglietti: da 7 € a 27 € esclusa prevendita

Biglietteria: dal martedì al sabato dalle ore 11.00 alle 14.00 e dalle 16.30 alle 19.00

Tel. 051 2910910 – biglietteria@arenadelsole.it | bologna.emiliaromagnateatro.com

Teatro Arena del Sole

Via dell’Indipendenza 44 – Bologna 

dal 3 al 6 aprile

Sala Leo de Berardinis

giovedì e venerdì ore 20.30 | sabato ore 19.00 | domenica ore 16.00

Come gli uccelli

di Wajdi Mouawad

consulente storico Natalie Zemon Davis

traduzione Monica Capuani

del testo originale Tous des oiseaux

adattamento Lorenzo De Iacovo e Marco Lorenzi

regia Marco Lorenzi

con Aleksandar Cvjetković, Elio D’Alessandro, Said Esserairi, Lucrezia Forni, Irene Ivaldi, Barbara Mazzi, Raffaele Musella, Federico Palumeri e Rebecca Rossetti

assistente alla regia Lorenzo De Iacovo

dramaturg Monica Capuani

scenografia e costumi Gregorio Zurla

disegno luci Umberto Camponeschi

disegno sonoro Massimiliano Bressan

vocal coach e composizioni originali Elio D’Alessandro

esecuzione al pianoforte de “La marcia del tempo” e “Valzer per chi non crede nella magia” Gianluca Angelillo

video Full of Beans – Edoardo Palma & Emanuele Gaetano Forte

consulente lingua ebraica Sarah Kaminski

consulente lingua tedesca Elisabeth Eberl

un progetto de Il Mulino di Amleto

produzione A.M.A. Factory, Elsinor Centro di Produzione Teatrale,

Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Teatro Nazionale di Genova, TPE – Teatro Piemonte Europa

in collaborazione con Festival delle Colline Torinesi

con il sostegno di Bando ART-WAVES Produzioni 2022 e 2023 della Fondazione Compagnia di San Paolo

durata prima parte 1 ora e 40 minuti