Collaborazione tra Comune di Rimini e Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna

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palazzo del municipio RiminiRIMINI – Hanno superato la tonnellata i generi alimentari sia freschi che di lunga conservazione che sono stati ritirati nei giorni scorsi dalla Protezione civile del Comune di Rimini presso il deposito di Imola della Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna e che hanno potuto giungere alla sede per poi essere distribuiti grazie al veicolo messo a disposizione dallo sponsor Opel Marcar di Rimini. Generi alimentari che saranno distribuiti in maniera gratuita alle persone bisognose assistite direttamente dalla stessa protezione civile.

Un’opportunità straordinaria, nata dalla collaborazione tra il Comune di Rimini e la Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna e formalizzata il 4 giugno scorso con la sottoscrizione di un accordo di collaborazione a scopo benefico per affrontare l’emergenza alimentare nel proprio territorio dopo che, col protocollo siglato, è stata accolta l’istanza di veder riconosciuta la struttura di protezione civile quale beneficiaria della distribuzione sul territorio dei generi alimentari per un numero di cento famiglie temporaneamente in difficoltà economica.

Un percorso avviato con l’acquisizione di generi alimentari presso la Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna, e che proseguirà nei prossimi mesi con cadenza quindicinale fino a quando non sarà superata l’emergenza alimentare.

Un percorso d’assistenza e aiuto che nasce nelle settimane più virulente del coronavirus quando la Protezione civile di Rimini è stata chiamata con le altre diramazioni provinciali a fronteggiare le molteplici e articolate risposte alle richieste avanzate da istituzioni, enti, strutture pubbliche e private, per poi estendere la propria vicinanza a intere fasce della popolazione con un impegno diretto che oggi sta continuando.

Nelle settimane di maggiore rigore delle disposizioni anticontagio – in cui i volontari della protezione civile comunale si sono distinti in una molteplicità di servizi a domicilio, dai farmaci alla spesa fino alle mascherine ed i computer per la didattica a distanza – sono state così acquisite informazioni sul territorio che hanno permesso di individuare un centinaio di famiglie deboli, bisognose di essere sostenute direttamente dal volontariato laico e dalla protezione civile. Ed è proprio per andare incontro a queste famiglie che nasce la collaborazione di Banco Alimentare che si affianca all’impegno nella distribuzione di generi alimentari, provenienti da vari donatori in gran parte privati, alle associazioni che servono pasti come la Caritas, la Mensa di Santo Spirito e la Papa Giovanni XXIII, oppure che assistono persone in difficoltà come l’Istituto per la Famiglia Rimini, alcuni Conventi e diverse Parrocchie.

“In questi mesi così particolari e drammatici, pur tra tante difficoltà abbiamo continuato la nostra quotidiana attività di recupero e distribuzione – è il commento di Stefano Dalmonte, presidente della Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna -. Le organizzazioni convenzionate con noi sono circa 800, distribuite su tutto il territorio regionale, e le persone raggiunte oltre 117.000. In questi ultimi mesi, però, abbiamo ricevuto molte richieste da parte di persone che prima non avevano necessità di un sostegno alimentare. Il nostro impegno è stato ed è massimo per recuperare quanto più cibo possibile e distribuirlo alle organizzazioni: ogni giorno gli automezzi del Banco si muovono per ritirare i prodotti e ogni mattina i volontari consegnano agli operatori di Caritas, empori solidali e tanti altri, quello che è stato recuperato o donato. E’ un grosso sforzo che come Banco Alimentare Emilia Romagna – e come Rete Banco tutta sull’intero territorio nazionale – stiamo facendo per non far mancare un aiuto a migliaia di persone in stato di fragilità, nuove e pregresse. Siamo grati a tutte le organizzazioni convenzionate, attraverso le quali il cibo arriva sulla tavola di tante persone. In particolare desidero ringraziare la Protezione Civile di Rimini per l’ottima collaborazione sul territorio comunale”.