Il rocker ringraziando: “Sono commosso e contento. Rapporto splendido con Modena: adesso che sono diventato grande mi avete dato le chiavi di casa”
MODENA – “L’1 luglio 2017 la musica ha vinto contro la paura e Modena è diventata la capitale mondiale del rock”. Lo ha detto Vasco Rossi ieri, mercoledì 17 gennaio, nel corso della cerimonia all’ex Aem durante la quale ha ricevuto la cittadinanza onoraria.
“Sono commosso e contento di ricevere questo riconoscimento”, ha proseguito l’artista. “Il mio rapporto con Modena è cominciato a 11 anni, quando venivo giù in corriera per frequentare la scuola di canto e musica del maestro Bononcini: dovevo partecipare al concorso dell’Usignolo d’oro con la canzone ‘Come nelle fiabe’ e l’ho vinto. Modena è stata la prima città che mi ha fatto montare la testa, anche se nel periodo della scuola ho sofferto moltissimo. Poi ho fatto il dj allo Snoopy e sono diventato il re della notte. Ho un rapporto splendido con Modena. Grazie, adesso che sono diventato grande mi avete dato le chiavi di casa e posso entrare e uscire quando voglio”.
Il rocker ha ricordato: “L’occasione per festeggiare i miei primi 40 anni di musica e canzoni si è trasformata nel più grande raduno rock della storia della musica italiana, un evento unico e irripetibile, di portata mondiale, che ha stabilito una serie di record: dal numero impressionante dei partecipanti alla straordinaria perfezione della macchina organizzativa che ha dimostrato al mondo intero la capacità, nel nostro Paese di creare grandi eventi di partecipazione popolare e aggregazione pacifica. E tutto “made in Italy”, dalla società che distribuisce i biglietti in esclusiva fino ai costruttori del palco e delle luci. Per tre giorni una città di 185 mila abitanti è stata invasa da un pacifico e festoso popolo di oltre 230 mila persone che, contraddicendo le ipotesi più catastrofiche di addetti ai lavori e malelingue invidiose, e i sentimenti di paura generalizzati trasmessi dai media, si è comportato in un modo talmente civile e corretto da lasciare stupefatte anche le istituzioni più preoccupate e con la bocca asciutta i vari profeti di sventura. È stata la dimostrazione, a dispetto dei luoghi comuni moralistici e bigotti – ha sottolineato Vasco – che la musica rock, oltre ad essere un fantastico modo di comunicare emozioni, è un formidabile strumento di aggregazione capace di far stare insieme gioiosamente centinaia di migliaia di persone”.
Il rocker ha quindi ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile “questo evento epocale”, dal popolo del rock ai collaboratori al Comune: “Un sincero grazie all’Amministrazione comunale di Modena – ha affermato – e al sindaco Giancarlo Muzzarelli che per primo ci ha creduto, ha tenuto duro e ha lavorato insieme alla Giunta per sensibilizzare anche quella parte di cittadini che, prevedibilmente, all’inizio erano un po’ spaventati. Grazie ai volontari, alle Forze di Polizia, alla Prefettura e alla Polizia municipale. E ancora a tutti i modenesi che ci hanno accolto con la loro proverbiale disponibilità. E, alla fine di tutto o all’inizio di tutto – ha concluso Vasco – ringrazio sempre il cielo e la chitarra”.