Giovedì 3 dicembre alle 17.30 nuovo corso online con il Laboratorio aperto di Modena su tecnologie, strumenti e buone prassi per restare connessi in tempo di pandemia
MODENA – Va alla scoperta delle potenzialità di utilizzo di “Google Classroom”, il nuovo appuntamento online di giovedì 3 dicembre alle 17.30 con i webinar di “Cittadinanza digitale”. Si tratta del secondo seminario in rete di una serie di sei incontri, aperti a tutti e gratuiti, per approcciarsi agli strumenti più utili a rimanere connessi restando a casa in tempi di restrizioni da pandemia: dagli strumenti di Google suite a Spid (sistema pubblico di identità digitale) e fascicolo sanitario elettronico.
L’incontro di giovedì 3 dicembre condotto da Francesca Mazzoni di Digital dreamers, è dedicato a “Google Classroom” il servizio web gratuito pensato da Google per agevolare scuole e università con la creazione e gestione di classi virtuali. L’obiettivo in questo caso è fornire indicazioni e supporto a formatori e insegnanti per la didattica a distanza. Il perdurare dell’emergenza sanitaria, infatti, ha nuovamente costretto ad una riorganizzazione alternativa alle lezioni in presenza. Sono tanti i servizi online, alla portata di tutti, che si possono usare per veicolare le attività formative, tra questi “Google Classroom”.
Per iscriversi occorre collegarsi al link
(https://us02web.zoom.us/webinar/register/5016063868215/WN_vL3lJ7qITt-L8XiZVFCGpQ)
I seminari web proseguono ogni lunedì e giovedì alle 17.30 fino al 17 dicembre, a cura di Laboratorio Aperto di Modena, Digital Dreamers e MakeIT Modena, Palestra digitale del Comune, che promuove progetti di cultura digitale per la cittadinanza.
Il successivo appuntamento è in programma lunedì 7 dicembre alle 17.30 e si intitola “Digidentity”. Francesco Faenza si soffermerà su Spid (Sistema pubblico di identità digitale) e Fse (Fascicolo sanitario elettronico)
Il programma completo del ciclo di webinar “Strumenti digitali” si può trovare sul sito del Laboratorio Aperto di Modena (www.laboratorioapertomodena.it) e su quello dell’Associazione Digital Dreamers (www.associazionedigitaldreamers.it).