Lunedì 30 luglio, in Municipio, la firma del protocollo con la presidente della Rete Simona Arletti e quello del Consiglio nazionale dell’Ordine professionale Gianmario Gazzi
MODENA – Promuovere la salute intesa come benessere generale della persona è l’obiettivo principale del protocollo sottoscritto dall’associazione Rete città sane e dal Consiglio nazionale dell’Ordine degli assistenti sociali (Cnoas), firmato questa mattina, lunedì 30 luglio, in Municipio, dai rispettivi presidenti Simona Arletti e Gianmario Gazzi. L’appuntamento è ospitato dal Comune di Modena in quanto componente della Rete città sane e sede della presidenza nazionale dell’associazione.
L’accordo tra Rete città sane e Cnoas prevede che le due associazioni collaborino nella promozione e diffusione di iniziative di informazione e sensibilizzazione sui temi della prevenzione e della promozione della salute intesa non solo come assenza di malattia ma come uno stato di benessere fisico, mentale e sociale.
Entrambi i presidenti hanno sottolineato che mettere insieme sguardi diversi, come richiesto anche dall’Oms, per analizzare problemi e creare opportunità di salute “è un nostro obiettivo strategico. Lo sguardo degli assistenti sociali su problemi come il gioco d’azzardo o il disagio mentale è un importante tassello per sviluppare corrette politiche locali che mirino a creare maggior benessere”. Un primo momento di collaborazione tra le due associazioni è previsto per il prossimo novembre nel corso del meeting nazionale della Rete città sane su Urban wealth che si terrà a Bologna.
La Rete città sane è una associazione senza scopo di lucro di Comuni Italiani riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della sanità e inserita nel circuito europeo delle città sane (Healthy cities) che ha lo scopo di promuovere e aumentare la consapevolezza sulla salute.
Il Cnoas ha il compito, tra l’altro, di promuovere e sostenere la formazione continua degli assistenti sociali, professione questa da sempre al servizio delle persone, delle famiglie, dei gruppi, delle comunità e impegnata nel prevenire e affrontare situazioni di bisogno o di rischio di emarginazione, nella valorizzazione dell’autonomia personale, nel sostenere processi di cambiamento, nell’uso delle risorse proprie e della società.