CESENA – Per gli antichi romani era ‘Caesena’, che in italiano è diventato ‘Cesena’. Ma qual è il nome della nostra città nel nostro dialetto? A chiederselo – e a chiederlo a tutti i cesenati – è l’Amministrazione comunale. Il quesito nasce in vista della conclusione dei lavori per il quarto lato di piazza del Popolo, prevista per l’inizio di aprile: all’interno dell’area, infatti, verrà collocata una fioriera in effetto corten con inciso e retroilluminato il nome di Cesena in italiano, in latino e, appunto, in dialetto.
Ma qui nascono le incertezze. Il nostro dialetto è lingua eminentemente orale (anche se ci sono tanti scrittori e poeti che lo hanno scelto e lo scelgono per le loro opere) e le varianti sul territorio sono innumerevoli. E allora, come fare?
“All’inizio – spiega il Sindaco Paolo Lucchi – abbiamo pensato di avvalerci del parere di esperti e studiosi, interpellando l’associazione “Te ad chi sit e’ fiol?” e l’editore Roberto Casalini. Questa breve ricerca ha dato due risultati: Ciséna e Cisaina (più arcaica e oramai in disuso). Siamo però sicuri del fatto che se partissimo da Borello ed arrivassimo a Macerone, chiedendo a 10 cesenati come si pronuncia in dialetto il nome della nostra città, otterremmo ben più di due versioni. Per questo motivo, dovendo incidere Ciséna, o Cisaina (o un altro nome ancora?) all’ingresso della piazza principale della nostra città, sempre più frequentata da visitatori e turisti, tra l’altro, abbiamo pensato di lasciare la scelta ai cesenati, lanciando una sorta di consultazione popolare. Dal 1 marzo, sul sito del Comune, sarà attivata una votazione online (con la stessa metodologia già ampiamente sperimentata con “Carta Bianca”), aperta a tutti i residenti nel nostro Comune che abbiano compiuto i 16 anni di età. Ma siamo aperti a tutte le proposte ed al voto potrebbero tranquillamente andarne anche altre, oltre alle due sino ad ora individuate. Per questo abbiamo chiesto agli organi di informazione cesenati di darci una mano a raccogliere, da qui al 1 marzo, eventuali altre proposte. La lingua è una parte fondamentale della nostra identità e la maggior parte dei cesenati meno giovani è cresciuta ascoltando e parlando il dialetto, comunemente usato da tutti nella vita quotidiana sia in campagna che in città. E sembra che i giovani di oggi, dopo anni di disinteresse, lo stiano riscoprendo, all’interno di un recupero delle proprie radici. La triplice scritta che verrà collocata nel quarto lato di piazza del Popolo, ha proprio questo senso. E mi piacerebbe che la scelta della denominazione diventasse l’occasione per riappropriarci, tutti insieme, di quegli elementi basilari del nostro essere comunità. Non per chiuderci a guscio, al contrario per aprirci al mondo con l’orgoglio e la generosità che fanno parte del dna di Cesena”
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