RIMINI – Stufo di pagare, ma probabilmente anche di ricevere a casa le notifiche delle contravvenzioni per divieto di sosta, ha pensato bene di trasformare una “P” della targa del suo furgone in una “B”, aggiungendo, con un pennarello nero, il tratto che mancava alla lettera. Una contraffazione vera e propria costata cara ad un riminese, proprietario di un furgone che aveva ricevuto già tantissime contravvenzioni – notificate dal 2008 fino al gennaio 2020 – quasi tutte non pagate.
Era già da qualche settimana che le pattuglie della Polizia Locale avevano ricevuto dal proprio ufficio una segnalazione su una targa presumibilmente contraffatta, in quanto, dall’inizio dell’estate, ben 10 contravvenzioni – notificate per diversi motivi tra cui divieti di sosta e transito con semaforo rosso – erano tornate al mittente, come se si trattasse di un veicolo con targa radiata. Una strana situazione che ha fatto scattare le ricerche del furgone, che intanto continuava a circolare e parcheggiare nel centro storico di Rimini.
Il piccolo mistero si è risolto sabato mattina, quando la pattuglia – riconoscendo la targa che già da qualche giorno era in evidenza nei documenti degli agenti in servizio – ha intimato l’alt al furgone, sorpreso a circolare per le strade del centro. Nel momento del controllo gli agenti hanno costatato non solo che era stata alterata una lettera della targa, ma che il veicolo con la targa reale era stato posto sotto sequestro dai carabinieri perché fermato mentre circolava senza assicurazione e senza revisione.
Si è astenuto dal rilasciare qualsiasi dichiarazione il 77 enne, italiano, residente a Rimini, che è stato immediatamente denunciato per falsificazione della targa, come prevedono gli articoli 476 e 482 del Codice Penale, un provvedimento grave a cui si è aggiunta anche la revoca della patente di guida e la confisca del furgone, oltre alle pesanti sanzioni amministrative previste dalle norme violate, per le quali dovrà pagare un totale di oltre 2000 euro.
Dagli accertamenti d’ufficio, fatti successivamente alla scoperta della contraffazione, è risultato anche che alla targa originale, prima che venisse alterata, erano intestati un numero elevato di contravvenzioni di cui 68 verbali ancora da pagare per un totale di oltre 20 mila euro.
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