PARMA – Nell’ambito del programma mattutino di Cibus Off, sotto i portici del Grano si è svolta un’affascinante tavola rotonda che ha visto protagonista una delle più autorevoli voci di Parma. Giovanni Ballarini, ex presidente dell’Accademia Italiana della Cucina, nell’Agorà di Piazza Garibaldi ha attraversato, in dialogo con Michele Guerra, assessore alla Cultura del Comune di Parma, Cristiano Casa, assessore al Turismo del Comune di Parma e il critico letterario Giuseppe Marchetti, il futuro della nostra città, nel suo percorso culturale e gastronomico.
Filo conduttore, di un menù composto di storia, aneddoti, tradizioni e visioni, “Parma Capitale della Gastronomia”, l’agile volume, fresco di stampa, edito da Diabasis che ha scelto come primo luogo di presentazione il fuori salone di Cibus nel cuore di Parma. Perchè proprio nel cuore, nell’identità, nella tessitura di personaggi e vicende della città arriva l’ultimo titolo del professor Ballarini. “Un libro che mi ha aiutato a conoscere la città dove vivo e che amo” ha sottolineato l’assessore Cristiano Casa. “Maria Luigia ha importato un modo di vivere da Vienna, le sue conoscenze parigine, e in cucina ha voluto un cuoco italiano. Ha preso tradizioni gastronomiche antiche e le ha riviste in chiave borghese. Tutto è iniziato lì, e avrebbe potuto accadere solo qui. Perchè Parma ha sempre avuto questa magica capacità di saper cogliere, di captare persone e talenti.” Ha raccontato Giovanni Ballarini.
“Non si tratta di un libro di ricette” Ha detto Giuseppe Marchetti “ma di un libro che sa raccontare la straordinaria ricetta che è la città di Parma. Un libro di cibo, certo, e lavorato come avrebbe fatto un buon cuoco, ma anche di quello che sta intorno e che è parte del piacere che coinvolte tutte le ragioni dei sensi che il cibo regala.”
“Essere capitale, di gastronomia e cultura. Possedere un capitale” ha commentato Michele Guerra ” vuol dire avere la responsabilità di non disperderlo. L’esempio di Giovanni Ballarini, la sua passione, la sua dedizione, tracciano il cammino di chi deve proseguire una tradizione altissima, riconosciuta e praticata. La tradizione di una città dove cibo e arti si parlano, dove il genius loci si armonizza al genius faber di territorio straordinariamente capace di produrre cultura e alta gastronomia, e, proprio per questi due elementi identitari così forti, di produrle in stretto contatto con la terra che le ospita”.
Un appuntamento che ha offerto, nel maggio di CIBUS, salone internazionale dell’alimentazione, un focus sulla città che ospita la più importante manifestazione dedicata al food, una carrellata colta e appassionante di curiosità e memorie, di atmosfere e personaggi, ma soprattutto un’immagine della sua personalità di città. “L’uomo è quello che mangia: si identifica con i piatti. Io mangio i cappelletti perchè sono parmigiano. Il cibo è come un vestito, un’identità in cui ci si riconosce e ci si ritrova. Le ricette alla parmigiana sono il testimone che lasciamo al futuro: monumenti da difendere e da valorizzare” Ha concluso Giovanni Ballarini.