BOLOGNA – “Ci siamo conosciuti sul tetto del mondo io e Marino, al ventesimo piano di un grattacielo di Shanghai. Era il 2010, lui aveva 91 anni mentre io ne portavo appena 30. Con i suoi occhiali a goccia osservava innamorato un Morandi, orgoglio bolognese dell’Esposizione Universale.
Che vita Marino. Durante la pandemia, un giorno lo andai a trovare a casa. Dopo avermi raccontato un secolo di vita, straordinaria, disse con uno sguardo entusiasta e brillante: “io credo nell’uomo sappilo e nella conoscenza”. Questa per lui doveva essere la missione di Bologna nel mondo, senza paure. A lui ho fatto una promessa, che se fossi diventato Sindaco mi sarei dedicato anima e cuore a questo obiettivo.
A Golinelli la nostra città deve enorme gratitudine. Sostenitore del Teatro comunale e di numerose altre progettualità artistiche e culturali. L’Opificio che porta il suo nome, il sostegno alla ricerca, all’innovazione, alla formazione dei giovani in modo nuovo e diffuso. Il mondo di Marino era una porta aperta sul futuro e grazie alla sua saggezza e generosità continuerà ad esserlo.
Ciao Marino.
A nome del Comune di Bologna e della città esprimo le più sentite condoglianze e affetto alla moglie Paola e a tutti i familiari”.