Modena

Chiesa di San Barnaba, aggiudicati i lavori di ripristino

L’intervento di riparazione e miglioramento sismico dell’edificio danneggiato dal terremoto 2012, per un importo di 220 mila euro, partirà entro il mese di luglio

MODENA – Sono stati aggiudicati i lavori di riparazione e miglioramento sismico della chiesa di San Barnaba in via Carteria, nel centro storico di Modena, danneggiata dagli episodi di terremoto del 2012.

Le opere di ripristino, per un importo di 220 mila euro, sono state finanziate dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del Programma delle Opere pubbliche e dei Beni culturali danneggiati dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012. Il cantiere partirà entro il mese di luglio, in seguito alle verifiche dei requisiti dell’aggiudicatario e ai tempi previsti per legge. La fine lavori è prevista i primi mesi del 2017, ma durante le attività la chiesa rimarrà comunque agibile e aperta ai fedeli.

Il progetto esecutivo di ripristino dell’edificio di proprietà del Comune, concesso in uso alla parrocchia di S.Agostino e San Barnaba, sviluppa quanto definito nel progetto preliminare con integrazioni apportate sulla base delle prescrizioni espresse dalla Commissione congiunta per l’esame preventivo dei progetti relativi agli edifici sottoposti a tutela. Nel corso degli anni La struttura è stata oggetto di due interventi di consolidamento (nel 2003 sulla chiesa, nel 2013 sul campanile), che sono da considerarsi stralci di un intervento complessivo di miglioramento sismico progettato nel 2001 non completamente realizzato. L’intervento attuale ha come obiettivo riparare i danni da sisma e al contempo dare compimento alle opere non ancora realizzate, tenendo conto dell’evoluzione normativa e tecnologica che c’è stata negli anni.

I lavori, prevalentemente di tipo strutturale oltre ad alcuni lavori di finitura strettamente connessi, sono finalizzati alla riparazione dei danni prodotti dal sisma, a eliminare le attuali vulnerabilità e a migliorare il livello di sicurezza sismica dell’edificio senza modificare lo schema di funzionamento originario né l’aspetto esteriore. Le vulnerabilità dell’edificio emerse riguardano in particolare le parti esterne dell’edificio e i sottotetti: la facciata, le pareti laterali dell’aula, le volte, i timpani (frontale, posteriore e intermedio), la copertura e i volumi annessi (incluso l’ex convento). Nella realizzazione degli interventi si cercherà di produrre il minimo impatto sul manufatto storico, privilegiando modalità di intervento reversibili e a basso impatto.

Le opere previste sono, in particolare, la posa di fibre metalliche e di controventature metalliche nei sottotetti, il miglioramento delle connessioni degli elementi costituenti le capriate lignee, il consolidamento della volta del presbiterio mediante fibre di carbonio, il consolidamento della cupola della sagrestia mediante fibre metalliche, il fissaggio di elementi decorativi come stucchi, statue e altro.

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Redazione

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