E così è stato. Non trovando più la propria auto, il conducente ha contattato la centrale operativa e l’uomo è stato raggiunto dal personale della Polizia Locale per le verifiche di routine. A seguito degli accertamenti però è risultato che la targa di prova non era utilizzata per testare il veicolo, così come prevede la normativa, ma per poter utilizzare l’auto in vacanza senza dover attivare l’assicurazione.
Inoltre il pass invalidi è risultato essere una fotocopia a colori di un contrassegno di cui era stata fatta una denuncia di smarrimento nel 2018; inoltre, come spesso accade, la titolare non era nemmeno presente a Rimini. Il marito infatti approfittava del contrassegno per non pagare la sosta e per parcheggiare negli stalli riservati ai legittimi titolari dei pass. Quella che era sembrata solo una innocente ‘furbata’, si è conclusa per il conducente del veicolo, oltre che con diverse sanzioni al codice della strada, anche con un deferimento all’autorità giudiziaria per riproduzione e uso di atto falso.
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