Le storie precedentemente viste in televisione riacquistano luce e forza sul palcoscenico, consentendo di osservare il mondo da un’angolazione diversa e restituendo dignità a coloro che lottano quotidianamente nell’ombra e nell’indifferenza.
Povertà, periferie, emarginazione, ma anche rinascita, trasformazione, rigenerazione: questo è il percorso in cui le storie si intrecciano e prendono vita. Iannacone libera in scena la sua parte interiore, offrendo al pubblico elementi inediti delle esperienze umane vissute e creando un dialogo autentico, senza filtri o manipolazioni. Il teatro rompe le distanze, la quarta parete si frantuma, ciò che un tempo era virtuale diventa reale e fisico, tanto che la forza della narrazione prorompe in un flusso ininterrotto di ricordi e suggestioni. “Il mio interesse è sempre stato rivolto verso frammenti di umanità trascurati o nascosti dall’informazione. In teatro sono libero di spaziare ovunque e con maggiore forza. Qui ho anche la possibilità di modificare all’istante ciò che penso e voglio trasmettere”.
Iannacone prende per mano lo spettatore e lo accompagna nei luoghi che ha attraversato, spingendolo a condividere emozioni, ricordi, la bellezza degli incontri e la rabbia per ciò che viene negato. Il teatro di narrazione diventa così anche teatro civile, capace di ricucire la mappa dei bisogni collettivi, dei diritti disattesi, delle ingiustizie e delle verità nascoste. Mentre le immagini aprono squarci visivi, facendoci intravedere volti, case, periferie urbane ed esistenziali, le parole dilatano la nostra percezione emotiva e ci consentono di entrare, come una voce sotterranea, nelle viscere del Paese. Una rappresentazione teatrale che va al di là dell’agenda politica e delle mode del momento, diventando proprio per questo atemporale, universale e necessaria.
Domenico Iannacone/Bio
Nato nel 1962 a Torella del Sannio (CB), ha iniziato giovanissimo la carriera giornalistica sulle testate regionali. È stato inviato di punta di Ballarò e Presa diretta (Rai3). Ha ideato e condotto, per sette edizioni, il programma d’inchiesta I dieci comandamenti e dal 2019 è in onda con Che ci faccio qui, uno tra i programmi di approfondimento più seguiti di RaiTre.
Per cinque volte gli è stato attribuito il Premio Ilaria Alpi. Nel 2015 ha vinto il Premio Paolo Borsellino e nel 2017 il Premio Goffredo Parise. Con il film documentario “Lontano dagli occhi” ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti internazionali, aggiudicandosi nell’ordine: il Civis Media Prize di Berlino, il Real Screen Awards di Los Angeles e il Peace Jam Jury Awards di Montecarlo.
Nel 2018 con “Siamo tutti matti”, un racconto spiazzante della follia, vince il Festival del Cinema di Spello. Nel 2019 il Centro Sperimentale di Cinema-Scuola di Cinematografia lo ha insignito del diploma honoris causa in Reportage Audiovisivo. Nel 2021 gli viene assegnato il Premio Kapuściński e sempre nello stesso anno il film documentario L’odissea, è stato premiato alla XIV edizione del Premio Moige.
Nel 2022 è tra i vincitori de Il Premiolino, uno tra i più antichi e autorevoli premi dedicati al giornalismo. Il suo modo di raccontare trae ispirazione dalla migliore tradizione documentaristica italiana e si pone a metà strada tra cinema neorealista e racconto giornalistico del reale.
Prezzo Intero € 26,00 – Ridotto € 22,00
I biglietti si possono acquistare presso la biglietteria del Teatro Dehon dal martedì al sabato, ore 15-19, oppure un’ora prima dell’inizio di ogni spettacolo.
Biglietti on-line disponibili sul circuito Vivaticket.
CHE CI FACCIO QUI – IN SCENA
di e con Domenico Iannacone
coordinamento artistico, Stefano Sabelli
Suoni e musiche di scena, Francesco Santalucia
Proiezioni Video, Raffaele Fiorella
Responsabile Tecnico, Eva Sabelli
Responsabile Luci, Danilo Facco
Prodotto da Teatro del Loto/Teatri Molisani
Distribuzione, Terry Chegia
Media Relation – Lucia Angelici
Teatro Dehon
via Libia 59, Bologna
Tel. 051.342934
www.teatrodehon.it
Mercoledì 27 marzo 2024
ore 21.00
DOMENICO IANNACONE
in
Che ci faccio qui – in scena
di e con Domenico Iannacone
coordinamento artistico Stefano Sabelli
Prodotto da Teatro del Loto/Teatri Molisani
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