Sabato 16 settembre, dalle ore 17, la presentazione nell’Magna della biblioteca Malatestiana, in Piazza Bufalini, 1
CESENA – Oggi, sabato 16 settembre, dalle ore 17.00 all’Aula Magna della Biblioteca Malatestiana, Gino della Vittoria presenta il suo libro “Notarelle sul vivere e sul morire su Noi e Dio” (Società Editrice “Il Ponte Vecchio”, 2017).
Della Vittoria è una figura molto conosciuta in città per il suo impegno sociale ed ecclesiale (fra le altre cose, è stato sindacalista della Cisl e presidente della Mater Caritatis, e attualmente presta servizio come diacono nella parrocchia di San Domenico).
“Notarelle sul vivere e sul morire su noi e Dio” è la quarta pubblicazione di Gino della Vittoria dopo “Abbah: Ba” (2012), “In un ènt sid” (1998) e “Capire i silenzi” (1977).
Le sue poesie sono state pubblicate su diverse riviste, raccolte e periodici, oltre ad essere state premiate in concorsi letterari nazionali. I suoi testi poetici musicati hanno vinto il primo premio al concorso canoro “E’ Campanon” di Cesena e a altri tre testi si sono classificati secondi.
A dialogare con l’autore saranno Franco Casadei, Renzo Massimo Donini e Roberto Casalini.
“Leggere le pagine che riflettono così fedelmente la complessità delle tue singolari esperienze umane ha causato in me una profonda e sincera commozione. Ho potuto scoprire con felice sorpresa che la tua esperienza di vita contiene molti punti di condivisione con quelli della mia esistenza: la fede in un Dio che è “Babbo Misericordioso”; l’appartenenza a una famiglia contadina abitante in collina, che ha dovuto affrontare una condizione di vita assai precaria e disumanizzante e che poi ha vissuto positivamente, anche se con fatica, il passaggio dalla miseria alla più dignitosa povertà.
A parte voglio considerare ciò che accomuna molto significativamente le nostre esperienze di vita, anche se non ho la pretesa di confrontarmi con lo slancio, il coraggio e lo spirito di sacrificio che sono il connotato specifico della tua personalità, caratterizzata dalla fondamentale dedizione alla famiglia, alla moglie e ai figli” [dalla Lettera all’autore di Renzo Massimo Donini].