Offerto dalla Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati
CESENA – La Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati interverrà a sostegno dei tre bambini di Nadia Salami, uccisa dall’ex marito nell’ottobre scorso.
A febbraio il Sindaco di Cesena Paolo Lucchi aveva segnalato la situazione dei tre fratellini per sollecitarne l’aiuto e nei giorni scorsi è arrivata la comunicazione che la Fondazione ha accolto la richiesta avviando una procedura d’urgenza per garantire all’intervento la massima rapidità.
Nello specifico, la Fondazione ha deciso di mettere a disposizione, su un libretto a nome dei tre bambini, un contributo di 15.000 euro finalizzato a sostenerli nella crescita e nel percorso di studi. Per dare attuazione al provvedimento, i Servizi sociali e il tutore dei piccoli sono già pronti a prendere contatto con la Fondazione.
“Purtroppo, più volte, in passato, – afferma il Sindaco Paolo Lucchi – Cesena ha conosciuto episodi tragici, che hanno visto l’intervento della Fondazione per le vittime dei reati. Ma in questo caso il suo intervento è, se possibile, ancora più importante perché si rivolge a tre bambini colpiti nel modo più crudele: hanno perso la mamma per mano del loro padre e ora sono rimasti soli. Tutti siamo chiamati a fare il possibile per alleviare la loro condizione: in questo contesto il rapido intervento della Fondazione dà veramente il senso concreto dell’attenzione delle istituzioni ai cittadini”.
Costituita il 12 ottobre 2004, la Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati è presieduta dal Senatore Sergio Zavoli e ha l’obiettivo di dare sostegno immediato alle vittime dei crimini dolosi di maggiore gravità, prendendo le mosse dall’art. 7 della legge regionale n. 24 del 2003 “Disciplina della polizia amministrativa locale e promozione di un sistema integrato di sicurezza”.
In particolare, la Fondazione interviene “a favore delle vittime dei reati, compresi gli appartenenti alle forze di polizia nazionali e alla polizia locale, quando, da delitti non colposi, ne derivi la morte o un danno gravissimo alla persona”. L´intervento è volto a permettere alla vittima o alla sua famiglia di affrontare nell´immediato lo choc determinato da un grave crimine, mediante un intervento rapido – spesso in denaro – senza i vincoli burocratici tipici della pubblica amministrazione, pur mantenendo l’intervento nell´area della responsabilità pubblica.