Il discorso del Sindaco Enzo Lattuca: “I nostri militari nel mondo impegnati a tutela della pace”
CESENA – “Le nostre Forze Armate oggi non sono il simbolo e lo strumento di un paese in guerra, ma sono parte di uno strumento multinazionale che ha come obiettivo la pace, come ci ha ricordato nel suo messaggio il Presidente Mattarella facendo riferimento agli oltre 6.000 italiani schierati in 22 Paesi a salvaguardia dei più deboli ed oppressi”. Lo ha detto il Sindaco Enzo Lattuca celebrando questo pomeriggio il ricordo dei Caduti di guerra, l’Unità nazionale e le Forze Armate. Alla presenza delle Autorità civili, militari e religiose, delle associazioni d’Arma e combattentistiche guidate dal tenente Vittorio Angeloni e della cittadinanza, il Sindaco ha deposto ai piedi del Monumento dei caduti di Viale Mazzoni la corona in onore dei caduti di tutte le guerre. Al suo fianco la consigliera regionale Cristina Nicoletti.
“Ben 101 anni fa – ha commentato il Sindaco – il tricolore, sventolando su Trento e Trieste, segnò l’Unità d’Italia e anche la fine della Prima guerra mondiale. Secondo gli storici, la Prima guerra mondiale fu l’ultima delle guerre del Risorgimento. Con il sacrificio di centinaia di migliaia di giovani italiani si portò a compimento quel percorso storico che pochi illuminati avevano immaginato, teorizzato e poi tracciato, e che grazie al loro impegno si trasformò in un ideale collettivo. Poi, meno di trent’anni dopo, agli italiani – e a tutta l’Europa – non fu risparmiata una seconda guerra mondiale e, per noi, quella della Liberazione dal nazifascismo: dopo l’8 settembre del 1943 gli italiani la combatterono per riappropriarsi di un onore nazionale, ma anche e soprattutto della libertà e della democrazia. Ideali che abbiamo ricordato lo scorso 20 ottobre, celebrando il 75esimo anniversario della Liberazione della nostra città, medaglia d’argento al valor militare per il contributo dato alla riconquista della libertà”.
Si tratta, ha dunque precisato Lattuca, di ideali di libertà e di democrazia fondamentali alla costruzione del nostro futuro. “Per questo – ha auspicato – dobbiamo riaffermarli ogni giorno con orgoglio, anche con celebrazioni come quella di oggi, che impongono a tutti noi di fermarci a riflettere”. Poi una riflessione sulle Forze Armate definite “parte di uno strumento multinazionale che ha come obiettivo la pace”. “Come ci ha ricordato nel suo messaggio il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella facendo riferimento agli oltre 6.000 italiani schierati in 22 Paesi a salvaguardia dei più deboli ed oppressi, i nostri militari, impegnati a tutela della pace nel contesto internazionale, sono i primi e principali artefici della continua affermazione del principio sancito nell’articolo 11 della nostra Costituzione. Un articolo – ha proseguito il Sindaco – che mi piace in questa occasione rileggere: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.